Come un atto di bullismo mi ha portato a creare un progetto di successo

Ultimo aggiornamento: 24.04.24
“La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci” – Isaac Asimov

 

Se credete che il bullismo sia solo un fenomeno che si verifica tra adolescenti o a scuola, vi sbagliate di grosso: quante volte a lavoro o tra gli amici può accadere di essere presi di mira, per un motivo o per un altro, o anche e soprattutto sui social, come su Instagram o nei gruppi Facebook?

Questo è accaduto anche a me, ma dalla frustrazione di una vicenda che mi ha visto coinvolta, ho tratto un grande vantaggio: vi racconto come e perché.

 

Sono entrata in un gruppo Facebook

Mi piacciono molto i cosmetici e così ho scoperto, per puro caso, che esisteva un servizio che ne metteva a disposizione almeno cinque, ogni mese, a un prezzo molto conveniente. Mi sono così abbonata per un periodo, ma mi sono poi resa conto che c’erano molti di quei prodotti che non usavo, non mi piacevano, non rientravano tra quelli che potevano far parte della mia routine quotidiana.

Per puro caso ho scoperto che esisteva un gruppo su Facebook, nel quale era possibile scambiare tutti i prodotti anche con altri, presenti in edizioni precedenti, e la cosa mi ha allettato tantissimo, infatti mi ci sono iscritta subito.

Ho iniziato così a conoscere tante ragazze, a creare un album nel quale inserire i prodotti da scambiare, fino a incontrare la prima persona con la quale intavolare la prima transazione. Tutto è proceduto per il meglio, sono passati un po’ di anni, ho fatto un po’ di amicizie e ho anche guadagnato molti prodotti utili, eliminando quelli ricevuti e che non facevano per me.

Uno scambio “pericoloso”

Un giorno decido di fare un grosso scambio con una ragazza che aveva parecchie cose da eliminare: ne viene fuori un bel pacchetto, che provvedo a imbottire, visto che ci sono anche oggetti in vetro e non voglio si rompano. 

Il mio arriva e la ragazza è molto contenta, ma non lo sono io quando arriva il suo pacchetto da me: una busta piena di oggetti, alcuni dei quali rotti, perché assolutamente priva di pluriball o qualsiasi protezione necessaria a un viaggio abbastanza lungo.

Quando lo apro, mi taglio, perché una delle fiale all’interno si è rotta e ha riempito tutto di pezzi di vetro: niente di grave, ma comunque una bella scocciatura e tanto disappunto per la mancanza di cura che io, invece, avevo avuto.

Decido di non dire niente alla ragazza, che era al suo primo scambio, e mi limito a fare un post generico nel gruppo, esortando le utenti, in maniera molto educata, a fare attenzione quando si effettua uno scambio, perché è sempre consigliabile mettere un minimo di imballaggio.

Partono così innumerevoli polemiche, che sfociano addirittura in messaggi privati a me indirizzati, nei quali vengo accusata di non sapere cosa siano i problemi della vita e mi viene anche augurato di averne…tutto questo, per un semplice post, indirizzato a nessuno, scritto in maniera educata!

Mi rivolgo alle amministratrici che non solo non prendono le mie difese, ma mi invitano a scusarmi per avere scritto il post. Decido così di uscire dal gruppo, visto che vengo bullizzata da tutti e non ne capisco il motivo…avrò forse toccato un tasto dolente?

Ricomincio…da me

Un po’ triste e abbattuta, trascorro alcuni giorni chiedendomi se accettare quello che una delle amministratrici mi dice, ovvero di ritornare nel gruppo e “chiarire”, oppure no: sono una persona molto orgogliosa e tornare sui miei passi, dopo essere stata maltrattata, non è una cosa che mi viene facile fare.

Poi, all’improvviso, mi viene l’idea: perché non crearlo io un gruppo, ma non solo di scambi, anche informativo, per far conoscere tutti i tipi di abbonamento presenti in Italia…e perché no, anche all’estero? Faccio il primo timido passo e clic, il gruppo è aperto! Ora, però, devo farmi un po’ di pubblicità: commento qua e là nelle pagine delle aziende che propongono gli abbonamenti, sponsorizzando la mia attività.

Arrivano i primi iscritti, poi la mole di lavoro è tanta che ho bisogno di un moderatore, poi di due e infine di tre! Creo tante iniziative che coinvolgono le utenti, che fanno salire l’indice di gradimento del gruppo, fino a quando non apro anche la pagina relativa, quella Instagram e il canale YouTube: arriva infatti anche il momento in cui le aziende mi chiedono di collaborare, mandandomi prodotti da recensire.

 

Morale della favola

Quando ci accade qualcosa di spiacevole, non ci abbattiamo, ma cerchiamo di trarre il meglio: tutto ciò che può sembrare un fallimento, ha la capacità di darci gli strumenti per emergere e fare meglio degli altri!

 

 

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