Ultimo aggiornamento: 05.05.24

 

Qual è la migliore spazzola asciugacapelli?

In realtà non esiste un modello migliore di spazzola asciugacapelli, perché ognuno di noi ha una capigliatura diversa e un cuoio capelluto più o meno sensibile, che richiedono un determinato tipo di spazzola.

Quando dovete acquistare uno strumento di questo tipo, è necessario che optiate per il modello che risulta più adatto a soddisfare le vostre necessità.

Una volta individuata la spazzola giusta, assicuratevi anche che questa sia pratica da usare e che sia dotata di un’impugnatura comoda.

Il manico infatti deve essere ergonomico e le setole devono essere realizzate con materiali che non danneggiano né i capelli né il cuoio capelluto.


Come capire che tipo di spazzola usare?

In base al tipo di acconciatura che desiderate ottenere, è necessario valutare anche la forma della spazzola.

Se volete un tipo di acconciatura voluminoso, come quello che di solito fanno i parrucchieri, vi consigliamo una spazzola tonda, ideale per dare volume alla chioma.

Se invece desiderate ottenere dei capelli perfettamente lisci, dovete optare per un modello di spazzola piatta, che può essere ovale o rettangolare, a seconda delle vostre preferenze.

Quale spazzola bisogna utilizzare per non spezzare i capelli?

Prima di acquistare una spazzola asciugacapelli o una qualsiasi altra spazzola, occorre verificare se il capello è forte o meno.

Innanzitutto è fondamentale sapere quali sono i materiali che compongono le setole dello strumento.

Per esempio se avete dei capelli fragili o molto sottili, che tendono a spezzarsi facilmente, oppure se il vostro cuoio capelluto è molto sensibile, vi consigliamo di evitare le spazzole con setole in plastica o in metallo.

In tal caso vi suggeriamo di optare per un modello dotato di setole naturali.

Ovviamente a prescindere dal tipo di spazzola, occorre prestare molta attenzione quando si pettinano i capelli, per evitare il rischio di strapparli o di danneggiarli.

In caso di chioma fragile, è bene che vi rivogliate a un tricologo, che saprà indicarvi con quali prodotti trattare i vostri capelli, al fine di renderli più sani e più forti.

 

Che cosa bisogna fare per sciogliere i nodi ai capelli ricci?

Quando si formano dei nodi ai capelli ricci, passarvi sopra una spazzola per districarli non è sufficiente, pertanto occorre intervenire in un modo più efficace.

In pratica bisogna lavare i capelli e versarvi sopra del balsamo, lasciandolo in posa per un po’, di modo che il prodotto agisca al meglio.

Dopo bisogna pettinare molto delicatamente i ricci annodati con un pettine a denti larghi e infine risciacquarli.

Diversamente vi suggeriamo di applicare ai capelli una maschera districante; anche questa deve essere lasciata in posa il tempo necessario affinché il prodotto possa agire efficacemente.

Passato tale arco di tempo spazzolate i ricci con una spazzola piatta a setole fitte, fino a sciogliere tutti i nodi.

Questi metodi possono essere applicati anche a chi ha una chioma liscia, tuttavia le capigliature ricce, proprio per via delle loro forme, tendono ad aggrovigliarsi più facilmente.

 

 

Ultimo aggiornamento: 05.05.24

 

Per prendersi cura della propria chioma è importante scegliere lo shampoo giusto, ma la decisione deve essere ancora più ponderata se si vogliono coadiuvare le strategie messe a punto per limitare o arrestare il diradamento della capigliatura.

In vendita si possono trovare prodotti adatti per tutti i tipi di capelli e per tutte le esigenze, ma per ottenere i benefici sperati è necessario utilizzarli nel modo giusto.

 

Caduta dei capelli: a cosa prestare attenzione

In genere, la caduta dei capelli viene considerata un normale processo fisiologico quando si limita a circa 40-100 capelli al giorno.

Se questo limite viene superato probabilmente non si tratta della classica caduta stagionale o di quella dovuta allo stress, ma è sintomo che qualcosa non va.

Cattive abitudini, diete drastiche, traumi meccanici, squilibri ormonali e alcune condizioni patologiche rientrano tra le principali cause di una perdita eccessiva di capelli.

Pertanto, quando la caduta media giornaliera supera i 100-120 capelli e si protrae a lungo (per più di quattro settimane), o se il diradamento inizia a divenire più evidente, non bisogna sottovalutare il problema ma rivolgersi al proprio medico per intervenire in modo adeguato.

In base alla causa scatenante, lo specialista potrà prescrivere dei farmaci specifici da assumere per via orale oppure proporre soluzioni meno invasive, come gli integratori alimentari e i cosmetici a uso topico (shampoo, fiale, sieri e lozioni).

Quando e perché usare uno shampoo anticaduta

Come già abbiamo avuto modo di sottolineare, gli shampoo anticaduta si rivelano utili solo se la caduta dei capelli è dovuta a una condizione patologica che riguarda il cuoio capelluto:

come la dermatite seborroica e la psoriasi, che comportano il progressivo diradamento della chioma come conseguenza dell’infiammazione cutanea.

Il principale responsabile della calvizie (o alopecia androgenetica) è invece il DHT (diidrotestosterone), un ormone prodotto dall’enzima 5-alfa-reduttasi a partire dal testosterone, che causa il lento assottigliamento e l’atrofia dei follicoli piliferi.

Proprio per questo motivo nessuno shampoo anticaduta, anche se di buona qualità o della migliore marca, può rallentare o arrestare la caduta dei capelli dovuta all’alopecia androgenetica.

Il motivo è molto semplice: gli shampoo sono prodotti che hanno la funzione di detergere i capelli per rimuovere lo sporco, l’unto e il sebo.

Pertanto, vengono applicati sui capelli per non più di cinque minuti, un tempo troppo limitato per poter bloccare il DHT, stimolare la crescita dei fusti e prevenirne la caduta.

Tuttavia ci sono prodotti specifici che, oltre a pulire la chioma in profondità, preparano la cute e i capelli a eventuali trattamenti anticaduta successivi alla detersione, rendendoli al contempo più spessi e pieni.

 

Per quanto tempo usare lo shampoo anticaduta

Lo shampoo anticaduta va usato quotidianamente nei periodi in cui la caduta dei capelli è più intensa per rallentare il fenomeno prima che si intensifichi ulteriormente, e fino a quando il problema non raggiunge la normale soglia di tollerabilità (sui 100-120 capelli al giorno).

Successivamente, la frequenza di utilizzo potrà essere indicativamente ridotta a 2-3 applicazioni a settimana, alternando lo shampoo anticaduta a un detergente altrettanto delicato, ma più economico.

In questo modo si potranno mantenere a lungo i benefici del trattamento e impedire, entro certi limiti, che il problema si ripresenti con la stessa intensità.

Controindicazioni

Infine, per quanto riguarda gli effetti collaterali, al momento non si registrano particolari controindicazioni legate all’impiego degli shampoo anticaduta.

Ciononostante, è sempre buona norma utilizzare questi detergenti specifici seguendo alla lettera le modalità d’uso indicate dal produttore e rispettando i tempi di applicazione consigliati.

Ricordiamo, inoltre, che questi prodotti non sono indicati nei casi in cui la caduta dei capelli sia correlata a particolari condizioni patologiche:

i disordini ormonali, le disfunzioni immunitarie e i disturbi alla tiroide, che devono essere gestiti con l’aiuto di un medico o un dermatologo esperto in tricologia.

 

Ultimo aggiornamento: 05.05.24

 

Come funziona uno shampoo anticaduta?

Gli shampoo anticaduta sono detergenti specifici che, pur essendo formulati per l’igiene dei capelli e del cuoio capelluto, coadiuvano i trattamenti per contrastare il diradamento e la caduta capillare.

Inoltre, grazie alla presenza di principi attivi dalle proprietà ristrutturanti e riequilibranti, questi prodotti cosmetico-funzionali contribuiscono a rinforzare e migliorare la vitalità della fibra capillare, fornendo le sostanze nutritive necessarie per la salute e il benessere della chioma.

 

Utilizzando uno shampoo anticaduta, quanto tempo impiegano i capelli a riprendersi?

In genere, l’efficacia di questi prodotti tende a variare in base alla formula, alla frequenza di utilizzo e all’entità del problema.

A ogni modo, se utilizzati in associazione a trattamenti cosmetici o farmacologici mirati, è possibile riscontrare i primi benefici già dopo le prime settimane di utilizzo.

 

Come applicare lo shampoo anticaduta?

Lo shampoo anticaduta va applicato sulla chioma, massaggiando il cuoio capelluto per stimolare la microcircolazione e favorire l’assorbimento degli attivi contenuti, prestando però attenzione a non eccedere con il quantitativo per evitare di “stressare” troppo il capello.

Dove posso comprare uno shampoo anticaduta?

In genere questi prodotti sono facilmente reperibili in farmacia, nei negozi di prodotti di bellezza e nelle erboristerie, ma se non avete tempo di recarvi presso un punto vendita potete anche rivolgervi ai canali di e-commerce oppure ai siti ufficiali delle aziende produttrici.

 

Lo shampoo anticaduta può alterare il pH fisiologico del cuoio capelluto?

Gli attivi presenti nella formulazione degli shampoo anticaduta sono, in genere, ad alta tollerabilità cutanea.

Pertanto, una volta individuato il prodotto indicato per la propria tipologia di cute e rispettate le modalità d’uso consigliate, non si correrà il rischio di danneggiare né di irritare il cuoio capelluto.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 05.05.24

 

Come scegliere il colore dei capelli test?

Il colore dei capelli può raccontare agli altri qualcosa in più su di noi, soprattutto se non è quello naturale ma rappresenta una scelta consapevole dettata dai nostri gusti personali.

Tuttavia, dal momento che non esistono tonalità che stanno bene a tutti, bisogna tenere conto del proprio incarnato, dei propri occhi e, non ultima, della propria tipologia di capello.

A ogni modo, in vendita si possono trovare tantissime nuance tra cui scegliere per sfoggiare un look impeccabile che esprima al meglio la propria personalità;

ma se volete avere maggiori garanzie sui risultati, esistono anche delle app scaricabili sullo smartphone che vi permetteranno di sperimentare “virtualmente” diverse tonalità per valutare gli esiti più o meno felici della tinta prima di applicarla.

 

Come scegliere il colore dei capelli in base al viso?

Scegliere il colore adatto a noi non è sempre un compito facile:

che si tratti di coprire la ricrescita dei capelli bianchi o di cambiare semplicemente look, aggiungendo degli accattivanti riflessi alla chioma, per fare la scelta giusta bisogna considerare diversi fattori, primo tra tutti il sottotono della propria pelle.

I toni freddi, ossia corrispondenti a una carnagione diafana o rosata, prediligono le tonalità forti e decise, come il rosso, il biondo glaciale o il nero corvino;

mentre chi ha una pelle scura o comunque dai sottotoni caldi dovrebbe scegliere nuance più luminose e tendenti al dorato, come il cioccolato, il caramello, il castano e il rosso ramato.

 

Come scaricare il colore dai capelli?

Per scaricare il colore dai capelli si può ricorrere a dei trattamenti specifici facilmente reperibili in commercio o ad alcuni rimedi casalinghi meno invasivi ma comunque efficaci.

Uno di questi è l’acido ascorbico (altrimenti noto come vitamina C), che è in grado di scomporre le sostanze chimiche, generalmente presenti nelle tinte, per schiarire il colore di uno o due toni.

Se, invece, preferite una soluzione più veloce e risolutiva, anziché optare per una decolorazione fai da te (i cui risultati potrebbero, se non effettuata in modo corretto, peggiorare ulteriormente la situazione), si può utilizzare un color remover.

Si tratta di un decapante non aggressivo che sfrutta le proprietà del perossido di idrogeno per eliminare i pigmenti chimici dai capelli e riportarli progressivamente alla loro tonalità naturale.

Capelli decolorati come tornare al colore naturale?

Se dopo una decolorazione volete ritornare al vostro colore base, dovrete farlo in maniera graduale per non sottoporre la chioma a un eccessivo stress.

A tal proposito, ci sono due possibilità: aspettare che i capelli ricrescano, tagliandoli ogni 4-6 settimane per ritoccare il taglio ed eliminare i fusti danneggiati dalle sostanze chimiche contenute nella tinta.

Oppure coprire i capelli decolorati con una tonalità simile al proprio colore originale, magari utilizzando le radici come guida per individuare quella giusta.

In casi estremi, però, è preferibile rivolgersi al proprio parrucchiere di fiducia, che dopo aver valutato la situazione, procederà con un balayage per scurire le ciocche più danneggiate e dare maggiore tridimensionalità al colore.

 

Dove acquistare un colore per capelli?

La cosa migliore – ça va sans dire – sarebbe comprare la tinta presso un negozio specializzato nella vendita di prodotti per parrucchieri.

Ma se preferite acquistare online o non avete tempo di recarvi presso un punto vendita, potrete trovare numerose offerte a prezzi bassi anche sulle piattaforme di e-commerce.

 

Ultimo aggiornamento: 05.05.24

 

Con i prodotti giusti e qualche buon consiglio, applicare una tinta per capelli che vi permetta di ottenere il colore che avete sempre desiderato sarà un gioco da ragazzi e potrete anche risparmiare qualche soldino.

Nelle righe che seguono vi sveleremo tutti i segreti di una perfetta colorazione fai da te.

 

L’occorrente

Prima di avventurarvi nel vasto mondo dei colori per capelli, assicuratevi di avere a disposizione tutto il necessario per una corretta applicazione. Ciò che vi occorre sono:

una mantellina in plastica o un vecchio asciugamano, un pettine a denti stretti, un paio di guanti in lattice, un pennello specifico per tinta con manico a punta per separare le ciocche, una ciotola e, naturalmente, la colorazione scelta. 

Prima di iniziare…

Affinché il colore sprigioni tutta la sua lucentezza, è necessario che la chioma sia ben idratata. A fornirle tutto il nutrimento necessario ci pensa il tradizionale balsamo, che dovrebbe essere parte integrante di ogni haircare che si rispetti.

Se però non lo è, potete effettuare un impacco con una maschera idratante un paio di giorni prima di applicare il colore, in modo che il capello assorba al meglio i pigmenti e non si sfibri a causa delle sostanze chimiche presenti nella tinta.

Altra accortezza da seguire è quella di non lavare i capelli almeno un paio di giorni prima di applicare il prodotto, così da non rimuovere il sebo che funge da barriera protettiva naturale per il cuoio capelluto.

Inoltre, se non siete del tutto sicure della colorazione scelta e dell’effetto che potrebbe avere sulla vostra tonalità di base, vi consigliamo di fare prima una prova applicando una piccola quantità di prodotto su una ciocca e lasciandolo in posa per almeno 20 minuti.

Trascorso questo tempo, verificate il risultato alla luce del sole e decidete se applicare il colore anche sul resto della capigliatura.

 

La preparazione

Alcune tinte possono irritare o macchiare la pelle, quindi è buona norma proteggere le zone di interesse applicando un leggero strato di crema idratante o di vaselina lungo l’attaccatura dei capelli, vicino alle orecchie e dietro la nuca.

Prima di procedere con la colorazione è necessario anche indossare una mantellina o mettere sulle spalle un vecchio asciugamano per proteggere i vestiti da eventuali schizzi di colore, oltre a indossare un paio di guanti in lattice per maneggiare il prodotto con maggiore sicurezza.

A questo punto, non dovrete far altro che pettinare bene le ciocche per districare i nodi e prepararle alla colorazione.

Fatto questo, aprite la confezione che contiene tutto il necessario per preparare la tinta e seguite alla lettera le istruzioni riportate sul foglietto illustrativo per essere certe di non commettere errori di dosaggio.

L’applicazione

Ed eccoci infine arrivati alla parte più delicata del lavoro: applicare il colore in modo corretto.

Con la punta del pennello dividete i capelli in ciocche partendo dalla nuca e, dopo aver prelevato una piccola quantità di prodotto con le setole, distribuite il colore uniformemente sulle radici per coprire i capelli bianchi o nascondere la ricrescita.

Fatto ciò, trascinate il colorante su tutta la lunghezza dei capelli fino alle punte e, una volta terminato il lavoro, pettinate e massaggiate bene la chioma – sempre indossando i guanti – per far in modo che i capelli siano ben intrisi di colore.

A questo punto, lasciate la tinta in posa per almeno 20 minuti, salvo diverse indicazioni sulla confezione, e procedete con un accurato lavaggio con abbondante acqua fino a quando non ci sarà più schiuma.

Infine, se preferite potete applicare un trattamento sublimatore del colore per nutrire i capelli ed esaltare al massimo i riflessi.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 05.05.24

 

Come usare l’arricciacapelli su capelli corti?

Quando si hanno i capelli corti realizzare un brushing diverso può sembrare complicato ma basta utilizzare un semplice arricciacapelli per dare una ventata di novità al proprio look e donare alla chioma volume e movimento.

Tuttavia, non tutti i prodotti disponibili sul mercato sono indicati per chi ha un taglio corto, per cui dovreste orientarvi su un modello dal diametro compreso tra i 15 e i 25 millimetri, considerato che un ferro più largo andrebbe a creare un effetto poco definito.

Per rendere le operazioni più semplici e veloci, vi suggeriamo di dividere la chioma in sezioni, così da lavorare in maniera ordinata e avere la situazione sempre sotto controllo.

Una volta che il dispositivo avrà raggiunto la temperatura ottimale, avvolgete la ciocca intorno alla barra, prestando attenzione a non avvicinare troppo la parte rovente al cuoio capelluto e alle mani, o saranno dolori!

Per ottenere un risultato impeccabile, direzionate la ciocca verso l’esterno del viso e attendete cinque secondi per realizzare un boccolo più morbido e dieci secondi se, invece, volete ottenere dei ricci più definiti.

 

Come usare l’arricciacapelli automatico?

Oltre ai modelli tradizionali, in commercio sono disponibili anche gli arricciacapelli automatici, pensati per tutte le donne che vogliono avere ricci impeccabili in poco tempo e senza sforzi.

Utilizzare questi dispositivi è davvero molto semplice: dopo aver preparato i capelli e impostato la temperatura giusta, basterà inserire la ciocca all’interno del cilindro, attendere qualche istante ed estrarre i capelli.

È possibile anche realizzare diversi tipi di ricci regolando il tempo di posa, così da sfoggiare un look sempre diverso in ogni occasione.

Come usare la spazzola arricciacapelli?

Una delle migliori alternative all’utilizzo congiunto dell’asciugacapelli e della comune spazzola rotonda, che tra l’altro richiedono una certa destrezza per realizzare la messa in piega desiderata, è la spazzola arricciacapelli.

A differenza del tradizionale ferro, questi dispositivi si servono dell’azione combinata del getto di aria calda e della rotazione per modellare le singole ciocche senza bruciare i capelli.

Ecco come usarla in modo corretto: dopo aver spazzolato i capelli, avvolgete una ciocca intorno alla spazzola, facendo attenzione a non annodarla tra le setole, per poi srotolarla lentamente.

L’acconciatura dovrebbe durare fino al successivo lavaggio ma per avere una maggiore tenuta potete applicare un prodotto specifico per il fissaggio o una comune lacca spray.

 

Come si usano i bigodini arricciacapelli?

Se siete donne appassionate al mondo dell’hair styling avrete sicuramente sentito parlare dei bigodini arricciacapelli, ma la domanda è: sapete come funzionano?

Sono molto simili ai comuni diavolini della nonna ma hanno una struttura più flessibile – in genere realizzata in gomma, plastica o silicone – che li rende più facili da utilizzare e meno aggressivi per la chioma.

Inoltre, sono molto pratici da applicare e basta acquisire un po’ di manualità per ridurre i tempi della messa in piega:

dopo aver suddiviso i capelli in sezioni e avvolto la ciocca su se stessa, partendo dalle punte, non dovete fare altro che chiudere il bigodino e ripetere l’operazione fino a quando tutta la chioma sarà “bigodinata” e… il gioco è fatto!

A questo punto, dovete solo attendere il tempo di posa necessario, dalle tre alle quattro ore in genere, e potrete anche andare a dormire con i bigodini ancora in testa per poi rimuoverli il mattino seguente.

 

Ultimo aggiornamento: 05.05.24

 

Da quando è stato inventato, l’arricciacapelli è il migliore amico delle donne che vogliono dare alla chioma un po’ di movimento e realizzare acconciature sempre nuove e diverse.

Lasciateci indovinare, avete individuato il modello che fa per voi, ma non sapete come sfruttarlo al meglio per ottenere dei ricci perfetti? Prima di commettere un passo falso, leggete i nostri consigli per fare buon uso del vostro alleato di bellezza!

 

Facciamo un passo indietro

Prima di brandire il vostro arricciacapelli, è importante fare un passo indietro ed espletare alcuni rituali semplici ma imprescindibili per ottenere dei boccoli duraturi e salvaguardare la salute della capigliatura.

Non ci stancheremo mai di ripeterlo: questi dispositivi vanno utilizzati sui capelli lavati almeno il giorno prima e trattati con prodotti specifici, soprattutto nel caso in cui si abbia una chioma particolarmente sfibrata e arida.

Se avete appena fatto lo shampoo vi consigliamo di aspettare fino al giorno successivo, perché sui capelli puliti sarà più difficile garantire una lunga tenuta alle vostre onde.

Per facilitare le operazioni, molti hair stylist consigliano di utilizzare prodotti specifici per il curling che si propongono di strutturare il riccio.

Per assicurarsi un risultato più duraturo è possibile applicare sulle ciocche prima dell’arricciatura una mousse per lo styling o un definitore di ricci, in quanto capaci di donare maggiore elasticità alla fibra capillare e di dare ai capelli la forma desiderata.

Ricordate, infine, che l’arricciacapelli va utilizzato esclusivamente sui capelli asciutti per impedire che il calore possa bruciare o rovinare la vostra preziosa chioma.

 

Scegliere il prodotto giusto

Quando si tratta di scegliere un nuovo arricciacapelli il prezzo non è la sola variabile da considerare. Il diametro del ferro, per esempio, gioca un ruolo chiave al momento dell’acquisto e incide direttamente sul risultato finale.

In linea di massima, potremmo dire che maggiore è il diametro più il boccolo sarà largo, e viceversa.

Anche la possibilità di regolare la temperatura è un fattore da non sottovalutare nella scelta, visto che il calore è uno dei principali responsabili del danneggiamento dei capelli:

impostare la temperatura giusta non solo limita i danni alla chioma ma consente di ottenere l’effetto desiderato.

Chi confronta prezzi e caratteristiche dei prodotti disponibili sul mercato sa che i più affidabili non sono solo quelli della migliore marca ma piuttosto quelli in grado di combinare la praticità d’uso alle funzioni.

Sebbene queste non rappresentino probabilmente il criterio principale su cui basare il proprio acquisto, sono comunque capaci di ampliare la versatilità e la comodità d’impiego del dispositivo.

È anche una questione di praticità

Se volete sfruttare al meglio le potenzialità del vostro arricciacapelli ed evitare di trascorrere ore e ore davanti allo specchio per mettere in piega i capelli, allora vi suggeriamo di tenere conto di quanto segue.

Per utilizzare il vostro arricciacapelli come farebbe un parrucchiere professionista, impugnate lo strumento con fermezza e avvolgete la ciocca selezionata a spirale su tutta la lunghezza della barra per consentire al calore di diffondersi in maniera uniforme.

L’operazione deve essere abbastanza rapida per impedire che il calore rischi di bruciare i capelli, cercando di evitare il più possibile di spezzare la fibra capillare o di dare alla ciocca una piega sbagliata.

Se avete una chioma molto lunga è consigliabile realizzare il riccio in due sezioni, in modo da evitare che il capello si riscaldi troppo quando arrotolato su tutta la lunghezza del ferro.

A ogni modo, basta un po’ di pratica e qualche piccolo accorgimento per ottenere una pettinatura riccia e vaporosa con il minimo sforzo.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 05.05.24

 

Quanto dura una piastra per capelli?

Tra tutti gli elettrodomestici dedicati alla haircare, la piastra per capelli è sicuramente tra i più utilizzati e la sua durata dipende essenzialmente da due fattori: la qualità e la frequenza di utilizzo.

Un prodotto di fascia bassa, o comunque realizzato con materiali scadenti, sarà maggiormente soggetto a usura e deterioramento rispetto a un modello più sofisticato e innovativo che, invece, risulterà di gran lunga più longevo.

 

Quanto consuma una piastra per capelli?

A determinare il consumo di una piastra per capelli è la potenza, ossia la quantità di energia elettrica che l’apparecchio assorbe per funzionare.

Questo valore è espresso in watt e viene generalmente indicato sulla scheda tecnica del prodotto.

Visto che la maggior parte degli apparecchi presenti in commercio permette di regolare la temperatura, se si lavora con il livello di calore minimo anche i consumi in bolletta saranno più bassi.

Tuttavia, bisogna considerare anche il tempo di utilizzo del dispositivo, ed è abbastanza evidente che più lo si terrà acceso più il consumo di energia sarà elevato.

Come pulire una piastra per capelli?

Come tutti gli elettrodomestici di uso comune, anche la piastra per capelli necessita di una corretta manutenzione.

Con il passare del tempo, infatti, sporco e residui di prodotti per lo styling, come sieri, oli e creme, possono ammassarsi sulle placche, finendo col comprometterne il funzionamento.

Pertanto bisogna provvedere alla pulizia delle piastre e del serbatoio, qualora si tratti di un modello a vapore, almeno una volta al mese o, in caso di utilizzi frequenti, anche una volta a settimana.

A prescindere dalla manutenzione, è sempre preferibile scegliere un prodotto di qualità che, non solo si prenda cura della chioma, ma sia anche costruito con materiali durevoli e sicuri.

 

Come aggiustare una piastra per capelli?

Può capitare che, a seguito di urti e utilizzi intensivi, la piastra smetta di funzionare. In questi casi basta armarsi di cacciavite e tanta pazienza per smontare l’apparecchio e cercare di riparare eventuali componenti che si sono danneggiate.

Quando il guasto riguarda cavi e resistenze basta perlopiù saldare con lo stagno il punto del circuito elettronico dissaldato o sostituire la vecchia resistenza con una nuova, facendo attenzione che sia compatibile con il modello in proprio possesso.

Quando, invece, la riparazione si rivela più complessa è sempre preferibile rivolgersi a un tecnico professionista, soprattutto se non avete una buona dimestichezza con il fai-da-te e l’elettronica.

 

Ultimo aggiornamento: 05.05.24

 

Nel mondo dell’hair styling le piastre per capelli sono tra gli elettrodomestici più utilizzati, poiché consentono di avere i capelli sempre in perfetto ordine.

Fino a qualche anno fa venivano adoperate solo per realizzare acconciature perfettamente lisce, mentre oggi sono disponibili apparecchi sempre più versatili che permettono di creare vari tipi di onde, pettinature mosse e ricci ben definiti.

Ovviamente utilizzarla in modo corretto non è così semplice come può sembrare, anzi se usata in modo errato potrebbe addirittura rovinare e bruciare il capello.

Proprio per questa ragione, abbiamo deciso di condensare nelle righe che seguono alcuni utili consigli per utilizzare al meglio il proprio beauty tool.

 

Iniziamo dal lavaggio

Prima di accendere la piastra per capelli, bisogna preparare adeguatamente la chioma al trattamento, utilizzando dei prodotti per lo styling che aiutino a gestire meglio il capello.

Una volta terminato il lavaggio tamponate i capelli con un asciugamano facendo attenzione a non frizionarli troppo per non rischiare di aprire le squame che li proteggono naturalmente.

Dopo aver districato con cura gli eventuali nodi con una spazzola o un pettine per consentire uno scorrimento più fluido e delicato della piastra, applicate sulle ciocche un termoprotettore per proteggerle dall’azione aggressiva del calore.

E anche per limitare i danni dello stress termico, soprattutto se utilizzate la piastra in modo frequente.

 

Passiamo alla piastra

Come prima cosa, la piastra andrebbe passata sui capelli perfettamente asciutti, a meno che non si disponga di un modello Wet & Dry che può essere utilizzato anche sui capelli bagnati o umidi.

Una volta impostata la temperatura ideale, mettetevi in una posizione comoda che vi consenta di avere sempre la situazione sotto controllo e di raggiungere anche le zone più difficili della chioma.

A questo punto dividete la capigliatura in sezioni e passate la piastra su tutta la lunghezza della ciocca partendo dalla scriminatura fino alle punte.

È importante procedere in modo ordinato per non tralasciare nessun punto e, una volta lisciate tutte le ciocche, si potrà fissare l’acconciatura con della lacca o un prodotto specifico per rendere l’effetto più duraturo.

Cose assolutamente da evitare

Oltre agli accorgimenti indispensabili per utilizzare in modo ottimale la piastra per capelli, ci sono anche alcuni errori che bisogna assolutamente evitare per non rischiare di danneggiare la chioma durante le operazioni di messa in piega.

Innanzitutto, è fondamentale lavorare a basse temperature, per non indebolire troppo la struttura capillare, e mantenere la piastra a un paio di centimetri di distanza dal cuoio capelluto.

Le placche devono scorrere su tutta la lunghezza del capello, ma bisogna procedere con decisione e in maniera delicata, evitando di schiacciare troppo la ciocca tra le piastre e senza soffermarsi troppo sullo stesso punto per non rischiare di bruciare il capello.

Evitate, inoltre, di utilizzare troppi prodotti fissanti, come gel, spume e lacche, poiché gli eventuali residui potrebbero creare attrito e compromettere il risultato finale.

Infine, cercate di passare la piastra solo sui capelli perfettamente puliti ed effettuate una pulizia accurata delle placche quando sono presenti residui di prodotti per lo styling.

 

 

Ultimo aggiornamento: 05.05.24

 

Capire come scegliere una buona maschera per capelli è abbastanza difficile, ma lo è ancora di più imparare a utilizzarla in maniera corretta per ottenere risultati soddisfacenti.

Per aiutarvi nell’impresa abbiamo dedicato una sezione apposita della nostra guida su come sfruttare al meglio tutte le potenzialità di questi cosmetici per la haircare, in modo da sfoggiare una chioma bella, sana e lucente in ogni occasione.

 

Giù la maschera!

Totalmente diversa da shampoo e balsamo, la maschera per capelli è un prodotto cosmetico funzionale all’idratazione e alla ristrutturazione della fibra capillare provata dagli agenti atmosferici e problematiche di varia natura.

A seconda degli ingredienti impiegati per la formulazione, esistono diversi tipi di maschere, ognuna delle quali si propone di svolgere una funzione specifica che varia in funzione del tipo di capello.

Alcune vanno applicate solo una volta alla settimana, altre invece richiedono determinati tempi di posa o l’associazione a specifici prodotti per la haircare (shampoo e conditioner) per svolgere a meglio il loro lavoro.

Da qui risulta abbastanza evidente come ogni prodotto debba seguire una precisa modalità di applicazione, soprattutto per quel che riguarda i tempi di posa e la frequenza di utilizzo.

Pertanto, la prima regola da seguire è leggere attentamente le istruzioni riportate in etichetta sia per evitare che si manifestino reazioni avverse sia per trattare il capello in modo adeguato.

Prima o dopo lo shampoo?

La maschera per capelli è un prodotto fondamentale per il benessere e la vitalità della chioma.

Questo perché nutre in profondità la fibra capillare per ripristinare il film idrolipidico che protegge i capelli naturalmente e – in caso di trattamenti aggressivi – svolge un’azione ristrutturante e ravviva il colore.

È indicata soprattutto per i capelli particolarmente lunghi o di media lunghezza, in quanto sottoposti da più tempo allo stress termico causato dal calore di piastre e phon.

Anche le chiome corte possono però trarre notevoli benefici dall’utilizzo di questi cosmetici.

In ogni caso, per rendere il trattamento efficace gli esperti consigliano di applicare la maschera prima dello shampoo sui capelli asciutti e ben pettinati.

Quindi, dopo aver preparato adeguatamente la capigliatura, basterà prelevare una noce di prodotto e distribuirla uniformemente su tutte le ciocche a partire dalla metà delle lunghezze per arrivare poi fino alle punte.

Questo perché sui capelli bagnati il composto potrebbe scivolare via e non penetrare in profondità all’interno della fibra capillare, rendendo di conseguenza inefficace il trattamento.

Tuttavia, se i capelli risultano molto sporchi, è sempre preferibile lavarli con uno shampoo adatto prima dell’applicazione della maschera per evitare che il sebo e le impurità impediscano il corretto assorbimento degli attivi contenuti nella formulazione.

Un altro errore molto comune è quello di pensare che il prodotto vada utilizzato a ogni lavaggio, quando in realtà è sufficiente applicarlo una sola volta a settimana, o anche due in caso di capelli particolarmente sfibrati o secchi.

Tempo di posa e risciacquo

Per distribuire la maschera in modo uniforme su tutte le lunghezze ci si può aiutare con un pettine a denti larghi o direttamente con le mani, in modo da favorire la penetrazione degli attivi all’interno della fibra capillare.

Inoltre, bisognerebbe evitare di applicarla sul cuoio capelluto e sulle radici, altrimenti si rischia di appesantire troppo il capello, e una volta espletati tutti i rituali necessari bisognerà attendere il tempo di posa indicato sulla confezione.

In genere, l’attesa può variare da un minimo di 5 a un massimo di 20 minuti, trascorsi i quali si potrà procedere con lo shampoo tradizionale o risciacquare direttamente la chioma, prestando però attenzione a rimuovere ogni residuo di prodotto per facilitare il brushing.