Ultimo aggiornamento: 05.05.24

 

La spazzola termica è l’accessorio perfetto per tutte le donne che, in pochi istanti e con semplici gesti, vogliono ottenere un brushing impeccabile come dal parrucchiere.

Si tratta di una normalissima spazzola con la caratteristica di potersi scaldare, sostituendosi quindi al phon o alla piastra.

Inoltre, grazie a delle specifiche tecniche è possibile scegliere il modello più adatto al proprio tipo di capello con alcuni piccoli accorgimenti che vi abbiamo elencato nella nostra guida all’acquisto.

 

Quando e come usarla

Si tratta di un prodotto molto semplice da adoperare ma è sempre consigliabile utilizzarlo sui capelli asciutti e puliti.

Magari dopo l’applicazione di un balsamo o una crema protettiva, e regolare il calore in modo adeguato, tenendo presente che una temperatura troppo alta potrebbe danneggiare il capello e, se troppo bassa, non si otterrebbe il risultato sperato.

Inoltre, non bisogna abusare di questi dispositivi che, per quanto comodi e pratici, tendono a essere più veementi rispetto ai tradizionali asciugacapelli.

Quindi, vi suggeriamo di scegliere prodotti di qualità che non siano troppo aggressivi e soprattutto di non usarli con molta frequenza.

Quale scegliere

In base alle esigenze e al tipo di risultato che si vuole raggiungere è possibile scegliere spazzole fisse o rotanti, ognuna di diversi formati e diametri.

Sono disponibili anche articoli alimentati a batteria che possono essere utilizzati ovunque senza la seccatura di doverli collegare alla presa elettrica.

Occhio, poi, al peso perché un prodotto troppo pesante potrebbe essere più difficile da maneggiare ed è meglio preferire un’impugnatura ergonomica così da rendere ancora più pratica la messa in piega.

Anche la possibilità di regolare la temperatura ha i suoi vantaggi perché magari un capello più spesso e crespo richiede un calore più elevato rispetto ad altri.

I modelli più all’avanguardia, infine, sono dotati dell’innovativa tecnologia agli ioni attivi, in grado di eliminare l’elettricità statica e rendere la chioma più forte e lucente.

 

Consumo e prestazioni

Per ottenere una piega perfetta e duratura è necessario considerare la quantità di calore che la spazzola è in grado di accumulare.

Quindi, prima di procedere all’acquisto, è sempre bene tenere in considerazione la potenza, che in termini tecnici si traduce nel wattaggio.

Siccome stiamo parlando di prodotti che per lo più andrete ad utilizzare in casa per un look fai-da-te, è possibile valutare un modello standard con una potenza di circa 50 watt.

Se, invece, mirate a risultati impeccabili è possibile optare per prodotti più professionali e performanti.

Infine, se avete la necessità di portare sempre con voi la vostra spazzola termica esistono modelli dal voltaggio universale, così da poterla tranquillamente utilizzare anche all’estero senza il fastidio di dovervi procurare un trasformatore di corrente.

Materiali e accessori

Riguardo ai materiali, la maggior parte dei prodotti presenti sul mercato ha un rivestimento in ceramica che diffonde il calore in modo uniforme con risultati meno dannosi per la capigliatura.

Altri, invece, possono essere utilizzati in alternativa al phon in quanto dotati di un sistema ad aria calda in grado di disciplinare anche capelli più problematici e crespi.

Le setole, poi, possono essere in plastica, ottima per districare i nodi, e in silicone, che garantisce una maggiore protezione dal calore.

Se poi amate cambiare continuamente look, valutate anche gli accessori in dotazione così da potervi sbizzarrire nel provare uno styling diverso per ogni occasione.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 05.05.24

 

A cosa serve uno shampoo antiforfora?

Lo shampoo antiforfora è un prodotto cosmetico (e talvolta anche farmaceutico) formulato per detergere i capelli e il cuoio capelluto affetto da forfora.

A seconda del tipo di desquamazione, ci sono prodotti specifici rivolti a determinate tipologie di capelli, ma in linea di massima possono essere raggruppati in due grandi categorie:

quelli che agiscono attraverso i tensioattivi, che sono i più diffusi ma anche i più aggressivi, e quelli che lavorano per affinità, ossia formulati con ingredienti delicati e rispettosi della naturale struttura cheratinica del capello.

 

Come agisce lo shampoo antiforfora?

Oltre a detergere i capelli, gli shampoo antiforfora si propongono di ridurre i disturbi causati dalla forfora (come prurito, secchezza e desquamazione), esercitando tre azioni specifiche:

cheratolitica, per favorire la rimozione delle squame superficiali;

antimicotica, per contrastare e prevenire la comparsa della dermatite seborroica; 

purificante, per rimuovere lo sporco e le impurità che si depositano quotidianamente sulla fibra capillare.

Quante volte usare lo shampoo antiforfora?

Per ottenere i benefici sperati, gli esperti consigliano di utilizzare lo shampoo antiforfora a ogni lavaggio, la cui frequenza varia a seconda della propria tipologia di capelli e dell’intensità del disturbo.

 

Lo shampoo antiforfora può aggredire i capelli?

Gli attivi presenti negli shampoo antiforfora sono, in genere, ad alta tollerabilità cutanea, quindi una volta individuato il prodotto giusto e rispettate le modalità d’uso consigliate non si correrà il rischio di danneggiare né di irritare il cuoio capelluto.

 

Come preparare uno shampoo antiforfora in casa?

Sul web si possono trovare numerose ricette per realizzare dei trattamenti casalinghi contro la forfora, che sfruttano ingredienti naturali che probabilmente sono già presenti nelle nostre dispense.

Per esempio, si può preparare un infuso a base di fiori d’ortica essiccati da applicare sui capelli dopo il lavaggio tradizionale; oppure, mescolare 200 ml di aceto di sidro con dieci gocce di idrolato di rosmarino e un cucchiaino di olio essenziale di menta per ottenere uno shampoo antiforfora da utilizzare almeno due volte a settimana.

 

 

Ultimo aggiornamento: 05.05.24

 

Per prendersi cura della propria chioma è fondamentale scegliere lo shampoo giusto, ma la decisione deve essere ancora più ponderata se si soffre di forfora, un disturbo molto comune dovuto alla dermatite seborroica o più semplicemente alla desquamazione del cuoio capelluto.

Fortunatamente, in vendita si possono trovare prodotti adatti per tutti i tipi di capelli e per tutte le esigenze, ma per ottenere i benefici sperati è necessario imparare a utilizzarli in modo corretto.

 

I campanelli d’allarme

Le cause della forfora possono essere diverse: squilibri ormonali, utilizzo di prodotti per lo styling aggressivi, secchezza cutanea, eccessiva produzione di sebo, predisposizione genetica e cattiva alimentazione.

Sebbene il 60% delle persone sia soggetto alla forfora, il disturbo può manifestarsi in qualsiasi momento ed essere causato anche da un periodo di forte stress e da specifici fattori esterni, come il caldo, il sudore e l’inquinamento.

A prescindere dalla causa scatenante, il primo passo per risolvere il problema è riconoscerlo tempestivamente e iniziare a utilizzare uno shampoo antiforfora non appena si manifestano i primi sintomi riconducibili al disturbo in questione.

Ma quali sono i campanelli d’allarme a cui bisogna prestare attenzione? Ovviamente, il primo segno inequivocabile della forfora è il prurito, che può facilitare il successivo distacco delle squame (se si cede alla tentazione di grattarsi).

Altra manifestazione a cui fare attenzione, sebbene sia più difficile da riscontrare, è l’irritazione del cuoio capelluto, che appare arrossato e più grasso o secco del solito.

 

Come si usa lo shampoo antiforfora

A dispetto di quanto si possa pensare, lo shampoo antiforfora non è uno shampoo tradizionale, e lo dimostra il fatto che ce ne sono molti caratterizzati da una formula piuttosto aggressiva.

Per questo motivo, è sempre consigliabile non usare il prodotto in maniera continuativa, leggere attentamente le istruzioni riportate in etichetta e, se necessario, farsi consigliare dal proprio parrucchiere di fiducia.

Ciò premesso, per un corretto utilizzo basta applicare lo shampoo sui capelli bagnati e massaggiarlo delicatamente su tutte le lunghezze, senza ovviamente trascurare il cuoio capelluto.

Dopo aver lasciato agire il prodotto per il tempo consigliato, occorre risciacquare con abbondante acqua tiepida fino alla totale rimozione della schiuma.

Per quanto riguarda la durata del trattamento, in linea generale si raccomanda di utilizzare lo shampoo antiforfora due/tre volte la settimana per i primi periodi o fino a quando il disturbo risulta controllato.

Successivamente, la frequenza d’uso andrà ridotta, magari alternando il trattamento a un prodotto più delicato per evitare sia di appesantire la fibra capillare sia che il problema si ripresenti.

Rimedi naturali per combattere la forfora

Oltre agli shampoo specifici disponibili in commercio, per combattere la forfora si può anche ricorrere ad alcuni rimedi naturali, come il limone, l’Aloe Vera, l’aceto, il bicarbonato di sodio e l’olio d’oliva.

Partendo da questi ingredienti, potete realizzare degli impacchi da applicare direttamente sulla chioma prima dello shampoo tradizionale; dopo aver massaggiato con cura il cuoio capelluto e atteso un tempo di posa di 10 o 15 minuti, sciacquate i capelli con abbondante acqua tiepida e procedete con il lavaggio tradizionale.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 05.05.24

 

L’uso dei bigodini termici è un pratico modo per ottenere capelli ricci o delle onde sinuose, dal gusto vagamente retrò.

Questi piccoli accessori da parrucchiere, nel corso degli anni, hanno subito una piccola ma importante modifica: si riscaldano velocemente, quindi non c’è bisogno di usare il casco o l’asciugacapelli per ore, e anche i meno esperti possono applicarli.

In questo articolo vi diremo come funzionano e vi daremo qualche consiglio sulla scelta e sull’utilizzo.

 

Come funzionano

I bigodini termici furono brevettati negli anni ‘80 e, a differenza di quelli tradizionali, sono decisamente più veloci e pratici. 

Un classico bigodino, per far sì che dia un risultato ottimale, va lasciato in posa per un periodo di tempo abbastanza prolungato, il che significa che prima di uscire di casa bisogna programmare la messa in piega con un certo anticipo.

Quelli termici, invece, riscaldano il capello nel momento stesso in cui entrano in contatto con lui, quindi l’efficacia è decisamente più veloce.

I primi modelli erano realizzati con materiali particolari e si riscaldavano in acqua bollente.

Questa tipologia è molto diffusa anche oggi ma prelevarli dall’acqua può essere pericoloso e, tra una cautela e l’altra per evitare di scottarsi, la temperatura potrebbe abbassarsi.

I bigodini elettrici più moderni, invece, vengono venduti in contenitori dotati di resistenza, ed è proprio qui che si riscaldano.

Basta quindi collegare questa base alla corrente elettrica, aspettare che la spia cambi colore e la messa in piega può iniziare.

I vantaggi sono diversi: minor ingombro, poiché tutto è raccolto in una scatola, e la possibilità di prelevare un pezzo alla volta con tutta calma, senza rischiare gli altri possano raffreddarsi.

Inoltre, potrebbe essere interessante anche fermarsi a fare una veloce riflessione sui materiali utilizzati per realizzare i bigodini elettrici, che devono essere in grado di assorbire il calore e rilasciarlo con lentezza.

Ci sono quindi modelli in teflon, un materiale antiaderente che scorre lungo i capelli, evitando quello spiacevole ingarbugliamento che a volte può verificarsi.

Altri, invece, presentano la cera al loro interno, che sciogliendosi trasmette il calore in modo più dolce alla capigliatura.

Il diametro dei bigodini

I bigodini sono preziosi alleati per avere una messa in piega perfetta e duratura, anche quando non si è molto esperti.

Grazie alla loro struttura, basta avvolgere i capelli ed ecco che tutti i boccoli avranno la stessa dimensione e direzione.

Un tempo venivano usati anche per ottenere capelli lisci ma voluminosi, pratica molto usati negli anni ‘60, adoperando quelli dal diametro più grande.

Vi sarà infatti capitato di vedere bigodini dalle dimensioni diverse e, magari, di non sapere quale scegliere.

Quelli dal diametro più piccolo vi serviranno per avere dei ricci più stretti e fitti, soprattutto con lunghi tempi di posa; mentre quelli più larghi sono adatti per chi vuole ottenere l’effetto ondulato.

Inoltre, la scelta del diametro dipende anche dalla lunghezza dei capelli: se sono molto lunghi bisognerà scegliere dei bigodini grandi, altrimenti sarà difficile arrotolare l’intera ciocca.

Come si usano i bigodini termici

Utilizzare i bigodini termici non è affatto difficile, basta solo prendere un po’ di confidenza.

Prima di cominciare, è bene ricordare che i capelli saranno sottoposti a stress, meglio coccolarli un po’ durante e dopo lo shampoo, con prodotti che possano nutrirli e proteggerli.

Capelli asciutti o bagnati? Questa risposta può dipendere dal tipo di bigodino che avete acquistato.

In linea di massima, però, i capelli non devono mai essere bagnati ma, al massimo, umidi: basterà tamponarli con un asciugamano leggermente bagnato per ottenere la giusta via di mezzo.

Dividete quindi la chioca in macrosezioni e avvolgete sui bigodini ciocche larghe al massimo 5 cm, cominciando dalle punte fino ad arrivare alla cute, nel kit dovreste anche delle apposite pinze a farfalla che dovrete usare per fermarle.

A questo punto, lasciate in posa per circa 20-30 minuti (fate pure riferimento alle note riportate dal produttore) o fin quando i bigodini non si saranno raffreddati.

Terminato il tempo di posa, srotolate le ciocche con delicatezza. Pettinate i capelli con le mani, se non volete che si appiattiscano come accade con la spazzola o con il pettine, e applicate un po’ di lacca.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 05.05.24

 

Se recarvi presso il salone del parrucchiere non è tra i vostri passatempi preferiti e vi trovate bene con la parrucchiera che viene in casa, starete valutando la possibilità di acquistare un lavatesta portatile.

Si tratta di un accessorio utile anche quando gli anziani preferiscono non uscire oppure quando i bambini fanno i capricci e c’è bisogno di una postazione dedicata. Leggete questa guida per scoprire come usarlo.

 

Versatilità

Il lavatesta portatile è la soluzione giusta non solo per l’uso domestico, ma anche quando in negozio c’è un afflusso intenso e le postazioni fisse non sono più sufficienti.

Se si dispone del personale necessario, si può iniziare a fare lo shampoo alla prossima cliente, velocizzando lo svolgimento delle operazioni.

Quando il flusso si riduce, potrete richiudere e spostare il lavatesta grazie alle pratiche ruote, che vi consentiranno di riporlo dentro il ripostiglio, senza alcuno sforzo fisico, perché molto leggero.

 

Utilizzo

Il lavatesta è costituito dall’asta regolabile in ferro (preferibilmente con una raggiera solida e resistente), che potrete aggiustare a seconda dell’altezza del cliente, dalla vaschetta in plastica, dalla doccetta e dal tubo di scarico.

Posizionate l’accessorio dietro una poltrona dalla seduta non rigida, ma confortevole e agevole, su cui magari aggiungere un cuscino.

Regolate l’asta e scegliete la posizione del catino più comoda per il collo, così da non affaticarlo durante lo shampoo e consentire al cliente di rilassarsi.

Ricordatevi di non sottovalutare l’ergonomia della seduta, altrimenti rischiate di far alzare il cliente con qualche dolore di troppo al collo e alla schiena.

Più il catino è ampio e largo, maggiore libertà di movimento avrete in fase di lavaggio, quindi tenete a mente questo parametro.

Quindi, bloccate la vaschetta sull’asta utilizzando gli appositi fermi e fissateli bene per una base più stabile.

Collegate la doccetta al rubinetto, così da assicurarvi una fonte di acqua diretta di cui potrete miscelare la temperatura, e inserite il tubo di scarico nel lavandino.

La lunghezza della doccetta e del tubo dovrebbero essere sufficienti per offrirvi una discreta libertà di movimento intorno alla postazione.

Se sono troppo corti, dovreste posizionarvi lateralmente alla poltrona, dedicando le immediate vicinanze proprio al tubo e alla doccetta.

Il modello di lavatesta migliore in circolazione gode di tutti questi accessori e anche dei sistemi per bloccare il tubo di scarico, senza doverlo tenere in mano.

Acquistate un kit completo per risparmiare un budget notevole, senza dover prevedere altre spese, e per godere della comodità dei dettagli che vi renderanno più facile il lavoro.

 

 

Ultimo aggiornamento: 05.05.24

 

Quanto consuma un asciugacapelli?

A determinare i consumi energetici di un asciugacapelli è la potenza, ossia il quantitativo di elettricità che l’apparecchio assorbe per funzionare.

Si tratta di un valore che viene generalmente espresso in watt ed è abbastanza evidente che maggiore sarà il wattaggio maggiori saranno anche i consumi in bolletta.

Tuttavia, dal momento che il dispendio energetico dipende anche dal tempo e dalla frequenza di utilizzo, per farsi un’idea sui consumi bisogna considerare anche il numero di persone che usano il phon:

un nucleo familiare di quattro/cinque persone è chiaro che consumerà più corrente rispetto a una persona che vive sola, e allo stesso modo chi ha una chioma molto lunga e folta impiegherà più tempo per asciugare i capelli rispetto a chi ha un taglio corto.

 

Come aggiustare un asciugacapelli?

Visto che l’asciugacapelli è tra gli elettrodomestici più utilizzati nelle nostre case, per garantirgli una lunga vita bisogna, innanzitutto, provvedere periodicamente a una sua corretta manutenzione.

Nel caso in cui, nonostante la pulizia del filtro, l’apparecchio non dovesse accendersi, potete smontarlo per effettuare la riparazione, senza essere costretti a gettarlo via e acquistarne uno nuovo.

Spesso la causa del guasto può essere un filo bruciato, per cui sarà sufficiente sostituirlo, utilizzando se necessario un morsetto multiplo.

Anche in caso di problemi di alimentazione basterà sostituire i cavi per consentire l’assorbimento di corrente.

Ovviamente, il discorso vale per chi ha una certa dimestichezza con l’elettronica e il fai-da-te, mentre gli altri farebbero bene a rivolgersi a un tecnico esperto.

 

Come smontare un asciugacapelli?

Dopo una caduta o un urto può capitare che l’asciugacapelli smetta di funzionare. Per scoprire cosa si è danneggiato il primo passo è quello di smontarlo:

la maggior parte dei modelli in circolazione è provvista di una scocca esterna divisa in due metà uguali e per aprirla basta svitare le viti e i fermi che tengono unite le due componenti.

Le viti possono essere di diverse forme, per cui prima di procedere con lo smontaggio è bene procurarsi un cacciavite adatto, cercando di non forzarle troppo per evitare di danneggiarle.

Come funziona un asciugacapelli?

L’asciugacapelli è un piccolo apparecchio che si serve di un getto di aria calda per asciugare la chioma.

Questo flusso d’aria viene generato da un motore elettrico che, attraverso una ventola, sposta l’aria verso una resistenza che la riscalda per poi soffiarla fuori.

 

Chi ha inventato l’asciugacapelli?

Il primo asciugacapelli della storia fa la sua comparsa nel 1890 in Francia a opera di Alexander Godefroy, che inventò un congegno costituito da una sedia e un cappuccio collegato a una stufa a gas.

Prendendo spunto da tale invenzione, nel 1911 l’inventore Gabriel Kazanjian ottenne il brevetto per un asciugacapelli composto da un elemento riscaldante elettrico e un flusso d’aria ad azionamento manuale.

I primi modelli erano piuttosto voluminosi, pesanti e poco maneggevoli, ma ottennero comunque il consenso dei consumatori fino a evolversi nei prodotti attuali, molto più leggeri e pratici da utilizzare.

 

Ultimo aggiornamento: 05.05.24

 

Un accessorio assolutamente indispensabile per la cura della chioma è sicuramente l’asciugacapelli, l’elettrodomestico per eccellenza quando si parla di haircare.

Quasi tutti i modelli reperibili sul mercato offrono, chi più chi meno, buone performance e diverse funzioni utili per ottenere la messa in piega ideale.

In effetti, il compito di questo beauty device non è solo quello di rimuovere l’acqua dai capelli, ma anche di realizzare un brushing impeccabile, a patto però di utilizzarlo al meglio e sfruttarne appieno tutte le potenzialità.

 

Come usare correttamente un asciugacapelli

La maggior parte delle persone pensa che per utilizzare un asciugacapelli in modo corretto basta accenderlo, direzionare il getto d’aria calda verso la capigliatura ed eliminare tutta l’acqua.

Ah, quanto si sbagliano! Innanzitutto, bisogna preparare i capelli all’asciugatura, avendo cura, però, di eliminare ogni residuo di shampoo o balsamo prima di accendere il phon.

Una volta sciacquati e tamponati i capelli, è bene effettuare una messa in piega preliminare, pettinando le singole ciocche con una spazzola per rimuovere tutti i nodi e facilitare le successive operazioni di messa in piega.

Dopo aver espletato questi rituali, chi ha i capelli ricci può utilizzare un diffusore per impedire che la chioma si gonfi troppo, mentre chi ce li ha lisci può servirsi di un comune concentratore.

Ricordate, inoltre, di eseguire l’asciugatura partendo dalla nuca fino a raggiungere le punte e di impostare l’asciugacapelli sulla temperatura più bassa, poiché un calore troppo forte potrebbe alla lunga rovinare la vostra preziosa chioma.

Seguendo questi semplici accorgimenti si avrà la sicurezza di utilizzare l’apparecchio nel modo giusto e ottenere risultati perfetti che consentiranno di diminuire le visite dal parrucchiere.

 

Quali accessori deve avere l’asciugacapelli?

A incidere sulla praticità di utilizzo di un asciugacapelli sono anche gli accessori a corredo, ed è chiaro che più economico ed essenziale è il modello minore sarà la sua dotazione.

Un elemento che non deve assolutamente mancare è il concentratore, utile per indirizzare il getto d’aria dove necessario e dare alla chioma il movimento desiderato.

Chi ha i capelli lisci o molto sottili e vuole realizzare una messa in piega mossa può utilizzare un diffusore che, grazie ai suoi ugelli, rende il flusso d’aria meno aggressivo e permette di realizzare onde e ricci definiti, donando all’acconciatura maggiore volume.

Infine, se volete trasportare o riporre il vostro phon con maggiore facilità, vi consigliamo di accertarvi che inclusa nel prezzo ci sia anche una custodia, indispensabile per proteggere l’apparecchio da sporco, polvere ed eventuali urti.

In viaggio senza preoccupazioni

Chi vuole avere i capelli sempre in perfetto in ordine anche in viaggio dovrebbe optare per un modello leggero e facile da trasportare.

Fortunatamente, sempre più aziende offrono modelli capaci di soddisfare le esigenze di coloro che vogliono provvedere al brushing anche fuori casa, considerato che i modelli tradizionali possono risultare troppo ingombranti e, di conseguenza, poco pratici da riporre in valigia.

I phon da viaggio si caratterizzano per le dimensioni molto contenute, ma questo non significa che siano meno validi: certo, rispetto agli asciugacapelli domestici sono meno potenti, ma consentono comunque di asciugare i capelli abbastanza velocemente.

Se, invece, preferite un modello che occupi ancora meno spazio, potete optare per un asciugacapelli con manico pieghevole, in modo da riporlo in valigia o nella borsa riducendo al minimo l’ingombro.

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 05.05.24

 

La perdita di capelli è un fenomeno molto comune, che colpisce sia gli uomini sia le donne a prescindere dall’età del soggetto.

Sul mercato esiste una vasta gamma di prodotti cosmetici che possono prevenire o quantomeno rallentare il problema.

Tra questi vi sono le fiale anticaduta per capelli, che possono rivelarsi molto utili per rivitalizzare i bulbi pilosebacei e rafforzare la capigliatura.

Ovviamente, per risultare efficaci, tali prodotti devono essere scelti con cura, tenendo in considerazione il tipo di problema da trattare e la formulazione delle fiale.

Vediamo insieme come applicare queste sostanze cosmetiche direttamente sul cuoio capelluto.

Massaggio del cuoio cappelluto

Come abbiamo anticipato, le fiale anticaduta vanno applicate alla base del cuoio capelluto e devono essere distribuite in maniera omogenea su tutta la testa, attraverso un massaggio effettuato con i polpastrelli.

Frizionare la soluzione in modo accurato in modo uniforme è un passaggio fondamentale, che consente un corretto assorbimento delle sostanze nutritive.

Inoltre un massaggio ben eseguito favorisce la riattivazione della microcircolazione e quindi l’attività del bulbo pilifero. 

Ovviamente prima di utilizzare delle fiale anticaduta, leggete sempre le istruzioni contenute all’interno della confezione del prodotto, in quanto vi suggeriscono come applicare al meglio la lozione.

 

Le cause della perdita di capelli

Quali sono le cause che provocano la perdita di capelli? Il diradamento della chioma e la conseguente caduta di capelli sono problemi abbastanza frequenti, che possono avere diverse cause.

Tuttavia è bene anche sapere che il più delle volte si tratta di un processo naturale, che non deve allarmare.

Come tutti i corpi presenti in natura, anche un capello ha un suo ciclo vitale e quando questo giunge al termine, provoca inesorabilmente la sua caduta.

In condizioni normali, un capello morto dovrebbe essere rimpiazzato da un fusto nuovo, anche se a volte il bulbo si indebolisce talmente tanto da non essere più in grado di compiere la sua attività.

Altre cause della caduta di capelli, potrebbero essere legate anche a fattori quali stress, squilibri ormonali, cambi di stagione, inquinamento, ecc.

Inoltre a generare il problema potrebbe contribuire un’alimentazione poco salutare o l’utilizzo di sostanze chimiche troppo aggressive, come per esempio permanenti e tinture varie.

Anche in questi casi però, i fenomeni di caduta non dovrebbero allarmare più di tanto, in quanto si tratta di problemi che solitamente si risolvono in maniera spontanea.

Ovviamente esistono anche situazioni nelle quali il rinvigorimento della capigliatura deve essere aiutato dall’utilizzo di fiale e di lozioni specifiche.

In alcune circostanze la caduta giornaliera di capelli potrebbe essere di gran lunga superiore alla soglia di tollerabilità, soprattutto se il soggetto è predisposto geneticamente a patologie gravi come alopecia o calvizie.

In tal caso occorre rivolgersi in maniera tempestiva a uno specialista, che vi saprà indicare un trattamento adeguato alle vostre necessità.

Contenuto delle fiale anticaduta

Prima di acquistare delle fiale anticaduta, è opportuno prestare attenzione al loro contenuto, perché gli ingredienti possono variare a seconda del tipo di problema da trattare.

In linea di massima tutte le fiale anticaduta contribuiscono a riequilibrare l’attività dei bulbi pilosebacei.

In genere le sostanze impiegate in questi prodotti sono vitamine, minerali, aminoacidi e altre molecole rubefacenti che migliorano la microcircolazione locale.  

Ovviamente è fondamentale leggere sempre attentamente l’INCI del prodotto, al fine di verificare che la formulazione non contenga degli ingredienti potenzialmente nocivi per il vostro cuoio capelluto o delle sostanze che possono creare delle reazioni allergiche.

 

 

Ultimo aggiornamento: 05.05.24

 

Cosa contengono le fiale anticaduta capelli?

Le fiale anticaduta sono dei prodotti cosmetici che contengono una base alcolica e delle sostanze nutrienti che rafforzano il fusto capillare e rivitalizzano la chioma.

Queste soluzioni vanno applicate direttamente sul cuoio capelluto, che a sua volta deve essere massaggiato accuratamente, per consentire ai principi attivi di penetrare in maniera ottimale sotto la cute.

Gli elementi nutritivi sollecitano l’attività dei follicoli pilosebacei e irrobustiscono i fusti capillari.

Solitamente gli ingredienti più utilizzati sono vitamine, minerali e altri estratti vegetali, che molto spesso vengono arricchiti con altre sostanze artificiali, per amplificare i benefici del prodotto.

Tra gli additivi più comuni troviamo l’aminexil, una molecola particolare che è in grado di lenire le infiammazioni dei follicoli e di prevenire l’invecchiamento precoce del bulbo.

Inoltre questa sostanza speciale è capace di inibire l’irrigidimento del collagene e di stimolare la crescita dei capelli.

Le fiale anticaduta sono utili durante la gravidanza e l’allattamento?

Durante la gravidanza e l’allattamento, in una donna avvengono delle alterazioni a livello ormonale che potrebbero causare degli eventi di perdita di capelli.

Tuttavia, si tratta di una manifestazione naturale che non deve allarmare, in quanto nella maggior parte dei casi, il problema si risolve in maniera spontanea dopo un po’ di tempo.

A ogni modo, se intendete comunque utilizzare delle fiale anticaduta per contrastare il fenomeno, potete tranquillamente farlo, perché l’applicazione di questi prodotti non causa nessun effetto collaterale rilevante, né in fase di gestazione, né in fase di allattamento.

Ovviamente per maggiore sicurezza, in casi di questo tipo vi suggeriamo di consultare prima il vostro medico curante, che vi saprà consigliare per il meglio.

 

Sono efficaci le fiale anticaduta per capelli?

È bene sapere che a dispetto del nome che potrebbe trarre in inganno, le fiale anticaduta non sono una soluzione definitiva per arrestare e risolvere i problemi di calvizie o di altre patologie legate alla perdita di capelli.

Questi prodotti infatti, non hanno nessun effetto terapeutico ma devono essere considerati semplicemente dei coadiuvanti per prevenire e rallentare il problema.

Alla luce di ciò è chiaro che le fiale anticaduta non sono in grado di curare delle patologie inerenti alla perdita capillare, tuttavia risultano molto utili, in quanto contribuiscono a rafforzare e rivitalizzare la capigliatura.

 

Che differenza c’è tra fiale e lozioni anticaduta?

La differenza tra fiale e lozioni anticaduta è davvero minima. In effetti entrambi i prodotti sono delle soluzioni glicoliche o idroalcoliche da applicare sul cuoio capelluto, al fine di contrastare quanto più possibile la caduta dei capelli.

Solitamente le fiale si limitano a rafforzare il bulbo, fornendogli l’energia e le sostanze necessarie per combattere la caduta e migliorare la struttura del capello.

Le lozioni invece vengono formulate per agire in maniera più ampia sulla capigliatura e risolvere anche altre problematiche, come per esempio l’irritazione del cuoio capelluto, la dermatite seborroica, la forfora, il prurito, ecc.

 

 

Ultimo aggiornamento: 05.05.24

 

Usare una spazzola asciugacapelli non è una cosa difficile da fare, occorre soltanto un po’ di pazienza e di manualità.

Ovviamente il livello di difficoltà dipende anche dal tipo di acconciatura che desiderate ottenere.

La differenza che c’è tra un dispositivo di questo tipo e una spazzola normale, consiste nel fatto che usando un modello ibrido, avete due funzioni in una, pertanto non dovrete ricorrere all’uso del phon, se non per asciugare un po’ i capelli prima della messa in piega.

In effetti la spazzola asciugacapelli è molto più efficiente sui capelli umidi e non completamente bagnati.


Spazzola asciugacapelli lisciante e volumizzante: le differenze

Se volete fare a meno di utilizzare più accessori come spazzola, phon e bigodini, per creare le vostre acconciature quotidiane, un modello ibrido potrebbe fare al caso vostro.

La spazzola asciugacapelli è un dispositivo molto pratico da usare, infatti vi permette di modellare la vostra chioma in tempi molto più brevi rispetto agli strumenti sopra menzionati o rispetto a una tradizionale piastra per capelli.

In commercio esistono dei modelli che consentono sia di lisciare, sia di volumizzare i capelli, in base alle vostre esigenze.

Una spazzola lisciante per esempio, come dice la parola stessa, è dotata di setole che grazie alla potenza di un getto di aria calda, riesce a rendere liscia la chioma, senza incontrare particolari difficoltà.

Un modello volumizzante invece, è più adatto a strutturare delle acconciature più elaborate, come per esempio quelle ricce.

A ogni modo, prima di acquistare una spazzola asciugacapelli, assicuratevi di leggere per quale tipo di acconciature e di capigliature il dispositivo risulta più idoneo.

La spazzola rotante

Una spazzola rotante è caratterizzata da un corpo di forma cilindrica sul quale sono presenti le setole e dei forellini dai quali fuoriesce un getto di aria calda. Tale tipologia è nota anche con il nome di “spazzola ad aria”.

Solitamente questo modello è rivestito da parti in ceramica e tormalina, elementi che preservano la fibra capillare dall’impatto diretto con il calore.

Le setole sono disposte in modo preciso su tutto il corpo cilindrico della spazzola, in modo da ottenere una pettinatura omogenea.

Molte spazzole rotanti vengono arricchite con l’aggiunta di sostanze nutritive, utili al cuoio capelluto, come per esempio l’olio di argan e la cheratina.

Si tratta di uno strumento molto pratico da utilizzare, in quanto consente di districare facilmente anche i nodi più ostinati, in maniera indolore.

Per ciò che concerne la funzione rotatoria del corpo della spazzola, una volta selezionata la temperatura desiderata, è possibile creare facilmente la messa in piega desiderata, grazie alla combinazione di movimento e calore che l’accessorio è in grado di offrire.