Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Capita di avere la pancia gonfia e di non sapere come fare per sistemare la situazione? Niente paura, ecco qualche ricetta fai da te per eliminare il problema

 

A volte si ha davvero bisogno di una buona bevanda detox per eliminare le conseguenze di una bella settimana di mangiate: accumulare gas può portare proprio a far lievitare la pancia, con dolore ma anche un impatto estetico non proprio al top.
Per questo motivo è opportuno preparare a casa delle bevande sgonfia pancia che non includano elementi chimici o sostanze prive di ingredienti naturali. Spesso problemi come la stitichezza portano ad avere un addome più gonfio, per cui ricorrere a un rimedio casalingo appare come un’idea vincente.
Certo, questo non vuol dire che potrete mangiare male o abbuffarvi senza conseguenze (mantenere un regime alimentare sano è sempre alla base) ma, quando capita di sgarrare, avere a portata di mano una soluzione fai da te è un’arma vincente.
Ecco a voi delle  ricette detox facili da preparare a casa.

 

Bevande detox fai da te

Questa prima ricetta prevede una bevanda detox che si prepara molto velocemente: bastano soli 10 minuti per ottenere un buon drenante naturale per dimagrire o semplicemente per recuperare la forma.

Ingredienti

  • un kiwi
  • mezza mela
  • 10 ml di acqua
  • mezzo limone
  • un po’ di zenzero (giusto una punta)

Abbiamo scelto questi ingredienti per motivi specifici ovvero: il kiwi è un elemento irrinunciabile nelle bevande da fare a casa, in quanto molto ricco di vitamina C, di potassio, vitamina E, rame e ferro.
Oltre a essere un valido rimineralizzante, è in grado di rinfrescare, dissetare e stimolare l’eliminazione dei liquidi in eccesso; tutto questo lo rende anche un valido alleato per le difese immunitarie.
La mela, oltre a non avere calorie, è ricca non solo di vitamina C ma anche di sali minerali che stimolano la diuresi. Il suo alto contenuto di pectina ha il grande pregio di normalizzare il canale intestinale, per cui è un frutto adatto anche a chi soffre di diarrea, stitichezza o, appunto, meteorismo e quindi è il top per sgonfiare la pancia.
Lo zenzero, infine, è un vero e proprio antinfiammatorio, oltre a contrastare la nausea e le vertigini ed è un digestivo naturale, protettore della mucosa gastrica.

 

Preparazione 

Per realizzare questa bevanda drenante dovrete prima di tutto sbucciare il kiwi e tagliarlo a pezzetti, per poi fare lo stesso con la mela. Prendete lo zenzero e mettete tutto nel frullatore, aggiungendo anche l’acqua, meglio a temperatura ambiente, e il limone.
Passate ora a frullare tutto, aspettando qualche minuto, fino a quando non si sarà formata una bevanda omogenea. Potrete bere questo preparato da solo o aggiungendo un po’ di dolcificante, naturalmente senza esagerare.
Vi consigliamo di berla appena preparata, perché in questo modo potrete assimilare meglio tutti i suoi nutrienti. 

Questa seconda bevanda sgonfia pancia è perfetta in ogni momento della giornata, anche perché contiene ingredienti molto ricchi di vitamina C. Per prepararla sarà sufficiente avere a disposizione un frullatore ma andrà molto meglio con una bella centrifuga. Ideale se avete mangiato un po’ troppo e avete problemi di stitichezza, è un toccasana per l’organismo.
Questa tisana drenante fai da te è facile da preparare, non implica acquisti importanti e si realizza in circa cinque minuti. 

 

Ingredienti

  • un kiwi
  • mezza mela
  • mezzo limone
  • mezza arancia
  • un lime
  • un cucchiaino di miele

 

Preparazione

Realizzare le bevande drenanti non è certamente un’impresa, meno che mai in questo caso. Basterà sbucciare il kiwi e la mela, tagliarli a pezzi e inserirli nel bicchiere del frullatore. Prendete gli agrumi, tagliateli in due e spremete il succo, poi versate il tutto insieme alla mela e al kiwi e aggiungete il cucchiaino di miele.
Frullate per bene per qualche minuto, fino a quando al bevanda non risulterà liscia e omogenea.

Se non volete mantenervi sugli ingredienti classici nelle due varianti, di cui abbiamo parlato sopra, potete orientarvi su uno smoothie: di cosa si tratta? Una bevanda che realizzerete con la polpa di un frutto o di più cibi, che potrete lasciare da sola o unire al succo di frutta o allo yogurt.
Quello che vi suggeriamo di realizzare è all’anguria, un frutto ricco di acqua e potassio, che non solo è ipocalorico ma che è un valido sgonfia pancia. Potrete schiacciare una fetta in un bicchiere o unirla a un po’ di yogurt, ricco di fermenti lattici.

Non dimentichiamo tutte le proprietà della menta piperita, tra le quali annoveriamo anche la capacità di eliminare i crampi dall’addome, per cui è un valido elemento in grado di sgonfiare la pancia. In questo caso potrete lasciare a macerare le foglie in acqua calda, altrimenti potrete acquistare un tè già pronto che contenga questo ingrediente. 

Il potere dell’ananas è un altro elemento da non sottovalutare: parliamo di un frutto ricco di bromelina, un enzima in grado di ridurre tutte le infiammazioni e di stimolare la digestione, lasciando così libera la pancia. Fare un frullato o un centrifugato di questo elemento è un vero e proprio toccasana per l’organismo, visto che ha anche un buon potere drenante.

Non dimenticate inoltre alcune regole, come il mangiare piano, non bere durante i pasti, non mangiare cibi che ci appesantiscano, come i fritti, e camminare dopo ogni pasto, per aiutare la digestione. Se proprio volete fare una pennichella, meglio a stomaco vuoto!
Considerate inoltre che una bevanda detox è anche un momento di relax da accompagnare, magari, a un bel massaggio nutriente con olio di avocado.

 

 

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Le labbra secche tendono a screpolarsi e non è sempre facile curarle nella giusta maniera. Vediamo insieme quali sono le cause e che rimedi adottare

 

Le labbra sono una delle parti più delicate del nostro corpo, in quanto hanno un rivestimento sottile che, specialmente quando fa freddo, tende a screpolarsi. Se volete rimediare a questo problema, pensando che si tratti di un fattore puramente estetico, in realtà dovete sapere che, se viene trascurato, può peggiorare alla grande.

Possono infatti verificarsi spaccature e sanguinamenti, con un conseguente dolore che non è da sottovalutare. Le labbra screpolate possono però essere curate senza grosse difficoltà, infatti basta seguire qualche piccolo accorgimento per mantenerle sempre ben idratate.

 

Labbra secche cause

Le labbra secche possono essere una caratteristica di tutto l’anno oppure concentrarsi soprattutto quando fa freddo o quando si applicano alcuni cosmetici: in sostanza i fattori scatenanti possono essere diversi, vediamo insieme quali.

 

La temperatura

Le labbra, come abbiamo detto, sono una delle parti più sensibili del nostro viso, per cui basta un po’ di freddo per screpolarle: non parliamo solo del periodo invernale, ma anche di quello autunnale, quando il vento può alterare il film idrolipidico che le ricopre.

In questo modo i liquidi evaporano con molta facilità, lasciando tagli sulla labbra e dolore. La situazione può peggiorare fino a diventare cheilite, ovvero un’infiammazione con spaccature, o ancora ragadi alla bocca, specialmente ai lati.

Bere poca acqua

La disidratazione può essere un’altra delle cause delle labbra screpolate e secche: questo può dipendere dal fatto che non beviate molta acqua durante il giorno o anche da situazioni come la febbre, ovvero quando il corpo tende a disidratarsi di più.

 

Soffrire di allergie

Avere labbra secche e screpolate può essere anche la conseguenza dell’impiego di alcuni cosmetici, come il rossetto, che possono contenere, tra gli ingredienti, delle sostanze che scatenano in voi una reazione allergica.

 

Passare spesso la lingua sulle labbra

Appena ci accorgiamo che le labbra si stanno screpolando, quando le sentiamo secche, facciamo in automatico il gesto di bagnarle con la lingua, perché pensiamo di idratarle. In realtà otteniamo, senza saperlo, il risultato opposto, in quanto eseguire questo gesto non fa altro che eliminare tutta la protezione, favorendo così la secchezza.

 

Avere delle carenze nutrizionali

Un’altra delle labbra screpolate cause può essere l’assenza di alcune vitamine, come la A, la C e la B, e di altri nutrienti, come il ferro e il calcio. Quando vi rendete conto che questo problema diventa più importante, quindi, cercate di fare delle analisi del sangue e verificare questi valori.

Farmaci e malattie della pelle

Ci sono anche alcune medicine che possono avere questi effetti collaterali e alcune malattie della pelle, che comportano anche labbra screpolate e secche. Le prime sono medicine utili per curare ipertensione, acne, ansia o depressione, mentre le patologie che possono comportare problemi sono la psoriasi o anche l’eczema. 

 

La mascherina

A causa del Covid siamo costretti a tenere addosso la mascherina: a causa di questo elemento si può avere proprio la secchezza labiale. Infatti, anche se questo elemento ci protegge dalla trasmissione, crea un ambiente occlusivo per la bocca, per cui l’effetto può essere proprio quello di avere le labbra screpolate. 

 

Cheilite e cheilite angolare

In questo caso ci troviamo di fronte a una malattia vera e propria, ovvero uno stato di infiammazione delle labbra che si estende anche alla parte laterale, prendendo così il nome di cheilite angolare. 

In questo caso si avranno delle fessure estremamente dolorose ai lati della bocca, che possono essere provocate da una serie di fattori come: l’herpes, le carenze di vitamine del gruppo B, la dermatite atopica e così via. 

In alcuni casi si può trattare anche di un’allergia: l’importante è rivolgersi al medico per capire se si tratta di qualcosa di più di semplici labbra screpolate, in quanto, in questo caso, ci sono rimedi specifici per il problema.

Rimedi per le labbra screpolate

Quando il problema non è molto importante, ovvero se si tratta di una condizione dovuta per lo più al freddo, i rimedi sono tanti e spesso molto efficaci. 

1.Prima di tutto è necessario proteggere le labbra dal gelo, poi esfoliarle prima dell’applicazione di un prodotto che le idrati, in modo da lasciarle intatte. Sarà molto semplice creare da soli uno scrub, soprattutto se volete che sia composto da elementi naturali, quindi basteranno un po’ di zucchero unito a olio di mandorle. Prima applicate tutto sulle labbra, come una maschera, lasciate in posa per qualche minuto e poi eseguite lo scrub.

2.Oltre a questo, è necessario bere molta acqua e usare prodotti altamente idratanti. Tra i migliori ci sono l’olio di avocado, quello di cocco, l’olio di oliva e di mandorle, tutti molto idratanti.

3.Potrete usare anche il miele sulle labbra, che è un potente antibatterico e che può anche aiutare a rimarginare i tagli, il burro di karitè, la cera d’api e l’aloe vera. 

4.Infine, l’intramontabile burrocacao, disponibile in vari formati e con diverse componenti, un elemento molto utile soprattutto perché può essere sempre portato con sé, in tasca o in borsetta, e quindi sempre pronto all’uso. 

 

 

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

A cosa serve l’olio di mandorle?

L’olio di mandorle possiede numerose proprietà antiossidanti, antirughe e antismagliature, oltre a essere ricco di acido linoleico, vitamina E, A e D.

In campo alimentare si può utilizzare per condire insalate e verdure, oppure per preparare piatti sani e nutrienti capaci di apportare numerosi benefici all’organismo.

In particolare all’intestino, agendo come lassativo naturale, alla digestione e al sistema immunitario.

Inoltre, aiuta a tenere sotto controllo la pressione arteriosa e a mantenere attivo il sistema nervoso grazie all’elevato contenuto di potassio e omega 3.

In ambito cosmetico, invece, viene largamente impiegato come eccipiente in numerose creme per il corpo e per il viso allo scopo di accrescerne l’effetto elasticizzante, idratante e anti-invecchiamento.

Si spende bene anche come rimedio contro le occhiaie e le smagliature, mentre nella haircare fornisce ai capelli il magnesio necessario per apparire sani e lucenti, oltre a prevenirne la caduta.

 

Quando iniziare a usare l’olio di mandorle in gravidanza?

Essendo un olio naturale eudermico capace di migliorare il trofismo cutaneo, risulta ben tollerato dall’epidermide e sicuro in gravidanza.

Può essere utilizzato come olio da massaggio per ridurre i gonfiori e le adiposità localizzate a partire dal quarto mese di gestazione.

Tuttavia, alcuni studi scientifici hanno appurato che l’applicazione continua della sostanza potrebbe creare nel nascituro un’intolleranza alle arachidi.

Pertanto, è consigliabile alternarlo ad altri oli o burri vegetali, come l’olio di cocco o di argan, e sospenderne l’impiego verso le ultime settimane.

 

Si può usare l’olio di mandorle dolci come doposole?

All’olio di mandorle si ascrivono proprietà idratanti e antinfiammatorie, tanto che ne viene consigliato l’utilizzo anche in caso di irritazioni e infiammazioni cutanee.

In virtù della sua azione emolliente, si rivela utile anche come doposole, soprattutto quando, a seguito di un’esposizione prolungata ai raggi UV, la pelle diventa arrossata o presenta delle piccole scottature.

n questi casi, l’olio di mandorle fa grande vanto delle sue proprietà lenitive e addolcenti, favorendo il ripristino del naturale equilibrio epidermico.

Come conservare l’olio di mandorle?

L’olio di mandorle è considerato un olio stabile ma tende a irrancidire abbastanza velocemente, quindi è consigliabile consumarlo entro un paio di mesi dall’apertura e conservarlo a temperature non troppo elevate.

Meglio se in frigorifero o in un luogo fresco.

 

Dove acquistare l’olio di mandorle?

Rintracciare un buon olio di mandorle è abbastanza semplice: basta recarsi in erboristeria, in un comune supermercato, in farmacia o, in alternativa, rivolgersi a uno dei tanti store online per trovarne di tutti i tipi, formati e prezzi.

Il suo largo utilizzo, infatti, fa sì che la maggior parte dei prodotti che lo contengono si collochino nella fascia dei prezzi bassi, per cui non sarà difficile reperire un olio di mandorle di qualità a un costo accessibile.

 

 

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

L’olio di mandorle è probabilmente tra gli oli vegetali più versatili in circolazione, una caratteristica che lo rende molto apprezzato nella beauty routine.

Si può applicare puro direttamente sul corpo e sui capelli, oppure impiegarlo per preparare dei rimedi fatti in casa in abbinamento ad altri oli essenziali.

Visto che la scelta è talmente ampia da generare confusione, in questa sezione cercheremo di capire come utilizzare al meglio un olio di mandorle, analizzando punto per punto i suoi diversi ambiti d’impiego.

 

Olio di mandorle dolci o amare?

Come prima cosa bisogna fare una distinzione tra l’olio di mandorle dolci e quello che si ottiene dalle mandorle amare, visto che si ricavano da diverse tipologie di piante.

Il primo è il più utilizzato in ambito cosmetico e si estrae dal frutto del Prunus Amygdalus Dulcis, mentre la mandorla amara viene impiegata in misura più ridotta a causa dell’elevato contenuto di amigdalina.

Si tratta di un glucoside cianogenetico che, a seguito di particolari reazioni chimiche, si trasforma in acido cianidrico ricco di cianuro, diventando quindi nocivo per l’organismo.

Tuttavia, anche l’olio che si ricava da questo tipo di mandorla viene utilizzato in cosmesi, ma esclusivamente per uso esterno o per realizzare saponi, e solo dopo un trattamento che priva l’olio estratto dell’acido cianidrico.

Per avere maggiori garanzie sulla sicurezza del prodotto, si può anche acquistare un olio di mandorle biologico, ottimo per chi vuole utilizzare un cosmetico naturale e privo di pesticidi dannosi per la salute.

In questo caso, però, la somma da investire sarà più importante.

 

Sul viso e sulle labbra

A trarre i maggiori benefici dall’utilizzo dell’olio di mandorle è la pelle del viso, soprattutto quando molto secca e soggetta a desquamazione.

Basta applicarne qualche goccia una volta a settimana sul décolleté e sulle zone sensibili del volto per migliorare l’elasticità e l’idratazione cutanea.

Non solo, applicato regolarmente sulla zona oculare prima di andare a dormire favorisce l’attenuazione di occhiaie, borse e “zampe di gallina”, per uno sguardo più luminoso e riposato.

Chi ama i rimedi fai-da-te può realizzare facilmente uno scrub naturale per le labbra unendo l’olio di mandorle puro a un cucchiaino di zucchero di canna.

Applicando il composto sulla zona di interesse si potranno eliminare le antiestetiche screpolature e tutte le cellule morte che rendono le labbra spente e disidratate.

 

Per i capelli

Capelli sfibrati, secchi e aridi? Tranquille, l’olio di mandorle si rivela un potente alleato anche nel campo dell’hair care, come valida alternativa al balsamo o alle comuni maschere per capelli.

Inoltre, è un ottimo rimedio naturale contro la forfora e l’odioso effetto crespo, e si adatta bene a tutti i tipi di capelli, indipendentemente dal fatto che siano ricci, lisci, grassi o secchi.

Se si decide di utilizzare un prodotto puro, sarà sufficiente distribuirne una piccola quantità sui capelli partendo dal cuoio capelluto fino ad arrivare alle punte, accompagnando la stesura con un massaggio al fine di favorirne l’assorbimento.

Prima di procedere con il lavaggio, vi consigliamo di lasciare l’impacco in posa per almeno 15 minuti, anche 30 se avete i capelli particolarmente crespi.

E di utilizzare uno shampoo neutro per non rischiare di vanificare il trattamento con sostanze chimiche aggressive.

 

 

Smagliature e gravidanza

L’olio di mandorle può essere utilizzato anche per preparare un olio da massaggio emolliente da applicare sul corpo per ridurre le smagliature e gli altri inestetismi causati dalla ritenzione idrica.

Viene consigliato anche in gravidanza quando la pelle, dovendo adattarsi continuamente alle nuove forme che il corpo assume man mano che il bimbo cresce, tende a seccarsi e a perdere tono.

Inoltre, si dimostra molto valido anche nella lotta contro la cellulite, in quanto esercita un’efficace azione anti infiammatoria che riduce progressivamente l’odiosa buccia d’arancia e le adiposità localizzate.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

A cosa serve l’olio di Argan?

L’olio di Argan è tra le sostanze naturali più versatili al mondo e si spende bene tanto per l’utilizzo cosmetico quanto per l’impiego in ambito culinario. Si divide, quindi, in due categorie: quello per uso alimentare dal colore scuro e ottenuto dai semi tostati della pianta, e quello di colore più chiaro che viene impiegato principalmente in cosmesi.

Essendo ricco di acido linoleico e acidi grassi insaturi, quali Omega 3 e 6, risulta perfetto per chi ha problemi reumatici o di digestione e per quanti seguono una dieta mirata al controllo dei livelli ematici di colesterolo LDL.

In campo cosmetico, l’olio di Argan viene soprannominato “elisir di giovinezza” in quanto caratterizzato da un elevato contenuto di sostanze antiossidanti, come la vitamina E, i polifenoli e i flavonoidi, che contribuiscono a mantenere il tegumento perfettamente idratato e a contrastare l’invecchiamento cutaneo. Per le stesse ragioni, l’olio può essere applicato su unghie e capelli per renderli più forti e nutriti, mentre la sua assunzione sotto forma di integratore aiuta a prevenire diverse malattie reumatiche, cardiovascolari e cerebrali.

 

Come usare l’olio di Argan sul viso?

Smog, agenti atmosferici, make-up, ogni giorno il nostro viso viene messo a dura prova, ma basta dedicargli quotidianamente la dovuta attenzione per mantenere il derma costantemente idratato e protetto.

Qualche goccia di olio di Argan sul volto garantisce il nutrimento necessario affinché la pelle appaia più tonica ed elastica. Non solo, grazie ai flavonoidi e alla vitamina E si potrà contrastare anche l’azione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare.

L’applicazione deve essere accompagnata da un energico massaggio distensivo in modo da ravvivare l’incarnato spento, avendo premura di stendere qualche goccia di olio anche su collo e décolleté, dove l’epidermide diventa particolarmente delicata e bisognosa di cure.

Come usare l’olio di Argan sui capelli?

Antico e pregiato alleato di bellezza delle donne marocchine, oggi anche il resto del mondo ha scoperto i vantaggi dell’oro del deserto nell’ambito della hair care. Ricco di acidi grassi e vitamina E, l’olio di Argan nutre i capelli fragili e sfibrati, oltre a ridurre la comparsa delle doppie punte.

Esistono tanti prodotti cosmetici formulati per la cura e l’idratazione dei capelli, ma mentre per le maschere e i sieri basta seguire le istruzioni riportate in etichetta, il discorso cambia nel caso in cui si scelga di utilizzare un olio di Argan puro. Per ottenere un buon effetto ristrutturante basta applicarne qualche goccia sui capelli, facendo attenzione a distribuirlo in modo uniforme su tutta la lunghezza. Per un trattamento ancora più intensivo, è possibile versarne un piccolo quantitativo anche sul cuoio capelluto e lasciarlo in posa per almeno 15 minuti per poi procedere con lo shampoo.

 

Come riconoscere l’olio di Argan puro?

Molte aziende cosmetiche utilizzano l’espressione “olio di Argan puro” per commercializzare i propri prodotti; tuttavia, non sempre questa definizione risulta veritiera. Spesso, infatti, quello che viene etichettato come puro al 100%, in realtà è un olio diluito o adulterato con coloranti, siliconi o profumi artificiali che, oltre a essere pericolosi per la salute, ne riducono l’efficacia.

La prima cosa da fare è leggere attentamente l’INCI e accertarsi che la lista non contenga altri ingredienti artificiali e potenzialmente aggressivi. Fate attenzione anche all’origine del prodotto: l’olio di Argan “originale” proviene solo dal Marocco, paese da cui l’Argania Spinosa è originaria. Diffidate, invece, dai cosmetici proposti inspiegabilmente a prezzi bassi che, per quanto possano apparire allettanti dal punto di vista economico, non offrono alcuna garanzia sulla rintracciabilità e sulla provenienza della materia prima.

 

 

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

L’Argania Spinosa, comunemente nota come Argan, è una pianta autoctona del sud ovest del Marocco e dal cui frutto, molto simile a un’oliva, si estrae il celebre olio del deserto, dotato di molteplici proprietà benefiche sfruttate sia in campo alimentare sia in quello cosmetico.

Prima di stabilire quale olio di Argan comprare è bene, però, conoscere tutti i suoi benefici e ambiti di utilizzo, che andremo ad analizzare nel dettaglio in questa sezione della nostra guida.

 

I benefici per l’organismo

In virtù delle sue rinomate qualità, l’olio di Argan trova largo impiego anche in campo alimentare ed è un ingrediente caratteristico della cucina berbera tipica del Marocco e dell’Algeria. Come l’olio extravergine d’oliva, anche quello di Argan viene adoperato per condire insalate, verdure e altri piatti a base di pesce e carne o, più semplicemente, per dare un tocco esotico alle proprie ricette.

Può essere assunto per via orale come integratore per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo LDL nel sangue e per salvaguardare l’organismo dalla proliferazione dei radicali liberi che generano il progressivo invecchiamento cellulare.

Inoltre, svolge anche un’azione preventiva contro alcune malattie reumatiche e cardiovascolari, mentre recenti studi scientifici hanno dimostrato che la sostanza aiuterebbe anche a prevenire le patologie legate al processo degenerativo delle cellule cerebrali, come il morbo di Alzheimer.

 

Utilizzi cosmetici

Questo portentoso olio vegetale si caratterizza per l’elevato contenuto di antiossidanti, come i tocoferoli, i flavonoidi, gli steroli e i triterpeni. La vitamina E, in particolare, contribuisce a minimizzare l’ossidazione degli acidi grassi per prevenire il precoce invecchiamento cellulare, ragion per cui lo si ritrova come eccipiente in molte creme anti-age e prodotti cosmetici formulati per l’idratazione e il nutrimento della pelle.

A beneficiare delle sue proprietà idratanti e rinforzanti sono anche i capelli, specie quando risultano danneggiati a causa dell’uso smodato di piastra e phon. In questi casi l’olio di Argan si pone come ottimo rimedio per combattere l’effetto crespo e nutrire a fondo la fibra capillare, rendendo la chioma luminosa e sana.

Visto, poi, che l’olio è capace di stimolare le difese naturali dei tessuti connettivi, lo si può applicare su eczemi e bruciature per favorirne la guarigione e, in virtù della sua azione antisettica, è utile anche in caso di dermatiti, psoriasi e altre infezioni cutanee.

 

 

Controindicazioni

Per quanto si tratti di una sostanza dalle molteplici proprietà benefiche, bisogna sempre considerare eventuali controindicazioni che possono derivare dal suo impiego.

Attualmente non sono stati riscontrati particolari effetti collaterali cronici o acuti causati dall’utilizzo esterno dell’olio di Argan né dalla sua assunzione sotto forma di integratore. Tuttavia, si possono verificare alcuni casi di intolleranza che, nei soggetti più sensibili, potrebbero generare gravi reazioni allergiche o irritazioni cutanee.

Salvo i casi di predisposizione allergica, l’uso dell’olio di Argan risulta sicuro per tutti, compresi bambini e anziani.

 

 

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Dove comprare l’olio di cocco?

Per capire dove acquistare un buon olio di cocco bisogna fare una distinzione tra i prodotti a uso alimentare e quelli impiegati in cosmesi.

I primi sono facilmente reperibili presso i supermercati e le gastronomie di zona, cercando di individuare tra le diverse alternative possibili quella più confacente alle proprie esigenze e possibilità di spesa.

In merito ai cosmetici, il discorso è leggermente diverso, come diversa è la finalità e la tipologia di prodotto.

A ogni modo, non dovrebbe essere difficile rintracciare sul web e negli ipermercati creme e sieri da utilizzare nella bodycare.

Ma trattandosi di rivenditori generici bisogna prestare la massima attenzione su ciò che si acquista ed evitare prodotti troppo economici che non offrono garanzie sugli ingredienti contenuti.

Chi è alla ricerca della migliore marca può rivolgersi anche a negozi specifici, come le farmacie e le erboristerie, in quanto dedicati proprio alla cura del corpo e dei capelli.

Da questo punto di vista, chi confronta prezzi e caratteristiche sarà sicuramente in grado di scegliere il cosmetico giusto tra tutti quelli disponibili sul mercato.

 

Come usare l’olio di cocco sui capelli?

Ricco di vitamine e antiossidanti, l’olio di cocco può essere utilizzato non solo in cucina e per la cura del corpo, ma anche nella haircare.

È disponibile in diverse varianti: shampoo, balsami, maschere, lozioni, a ognuna di queste corrisponde un risultato e un’efficacia diversa, sebbene la migliore soluzione rimane l’olio puro e non raffinato.

I prodotti generici vanno applicati seguendo le modalità d’uso indicate sulla confezione, mentre l’olio di cocco puro va posato direttamente sul cuoio capelluto accompagnando la stesura con un massaggio per favorirne l’assorbimento.

 

A cosa serve l’olio di cocco?

L’olio di cocco è largamente utilizzato in campo cosmetico e in quello alimentare per i numerosi benefici che riesce ad apportare all’organismo.

A trarne maggior beneficio sono i denti, in virtù della capacità della sostanza di facilitare l’assorbimento del calcio, e il cervello, perchè gli acidi grassi contenuti sono in grado di ottimizzare le performance cognitive e le funzioni cerebrali.

Questi acidi grassi, inoltre, svolgono anche un’importante azione antifungina e battericida, oltre a espletare proprietà antinfiammatorie e analgesiche.

Si tratta, dunque, di una sostanza molto versatile capace di garantire la corretta assimilazione di vitamine liposolubili fondamentali per il nostro corpo, quali le vitamine A, D, E e K, migliorando quindi sistema immunitario nonché la salute di ossa, unghie, capelli ed epidermide.

Come usare l’olio di cocco per dimagrire?

Nonostante l’olio di cocco sia costituito al 90% di acidi grassi saturi, diversi studi scientifici hanno dimostrato che la sostanza è capace di apportare numerosi effetti positivi sulla salute e sul metabolismo.

Proprio per questa ragione, il prodotto è diventato molto popolare in diverse diete mirate alla riduzione dei depositi adiposi e alla perdita dei chili di troppo.

Questo perché, a differenza di altri oli, la struttura dei suoi acidi grassi è formata per circa il 50% da MCT (medium chain triglycerides), che vengono metabolizzati in modo diverso rispetto agli acidi grassi a catena lunga:

l’organismo, infatti, non li immagazzina come riserva e vengono assimilati direttamente dal fegato per essere trasformati in energia.

Oltre a essere impiegato come olio alimentare, può essere ingerito anche sotto forma di integratori e compresse, ma bisogna sempre prestare la massima attenzione alle sostanze contenute e ai possibili effetti collaterali.

 

Come assumere l’olio di cocco?

Per chi non ha mai utilizzato l’olio di cocco, le sue molteplici modalità di applicazione e assunzione potrebbero generare una certa confusione.

L’olio puro e non raffinato può essere impiegato come condimento per rendere le pietanze più nutrienti e gustose, così da godere di tutti i suoi benefici nutrizionali.

Si tratta, in pratica, di un’alternativa sana al burro di origine animale, ponendosi come ottima scelta sostitutiva per i vegetariani e i vegani.

Per quanto concerne, invece, l’utilizzo cosmetico, le modalità di applicazione sono simili a quelle dei tradizionali prodotti per la cura del corpo.

Sono in molti, però, a commettere l’errore di applicarne sulla pelle una quantità eccessiva con il conseguente rischio di creare un effetto troppo oleoso o lucido.

 

 

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Come abbiamo visto, l’olio di avocado ha tante proprietà benefiche, pertanto è molto versatile e può essere impiegato in diversi ambiti.

In campo farmacologico per esempio, viene utilizzato come potente antibatterico e antinfiammatorio, oltre che per riequilibrare il metabolismo.

L’olio di avocado è un ottimo idratante e rigenerante, infatti è ideale per trattare le lesioni cutanee provocate da eczema, secchezza e invecchiamento della pelle.

In pratica è in grado di riparare le cellule cutanee e di migliorare l’elasticità della cute.

Si tratta di un olio ricco di vitamina E, perciò risulta un valido alleato per proteggere la pelle dalle radiazioni aggressive dei raggi UV.

L’olio di avocado viene impiegato anche nella medicina ayurvedica, per trattare la stitichezza cronica, abbassare il colesterolo cattivo, normalizzare i livelli di insulina, alleviare i dolori articolari, tonificare la pelle.

Anche per combattere i disturbi dell’insonnia, stimolare la libido, incrementare la resistenza e la forza fisica, trattare l’alopecia e curare i danni alla cute causati dall’invecchiamento.


Buono e sano

L’olio di avocado ha un profilo organolettico molto simile a quello dell’olio extravergine d’oliva. Il suo colore è di un verde intenso e brillante e il suo sapore è consistente, fruttato e delicato, con un aroma che ricorda quello della nocciola.

In cucina è possibile realizzare diverse ricette con questo tipo olio; per esempio si può preparare una gustosa maionese vegana, utilizzando olio di avocado, senape, latte di soia e curcuma.

Inoltre si rivela un ottimo ingrediente per condire le insalate, per marinare il pesce e la carne, per insaporire la pasta e la carne grigliata, specialmente quella bianca, alla quale l’olio regala un delizioso sapore esotico.

Coltivare l’albero di avocado

Gli alberi di avocado necessitano di condizioni climatiche temperate, meglio se tropicali e non devono subire gelate. Infatti si tratta di vegetali che prosperano maggiormente nei paesi subtropicali di vari continenti.

I venti forti per esempio ostacolano la crescita dell’albero, perché questi sono causa di diminuzione del livello di umidità dell’ambiente.

Di conseguenza un calo significativo di umidità, non farebbe altro che provocare una forte disidratazione dei fiori e ciò avrebbe un impatto tutt’altro che positivo sulla loro impollinazione.

Le gelate invece causerebbero la caduta prematura dei frutti, anche se in natura esistono delle varietà di alberi di avocado resistenti ai climi rigidi, che possono sopportare temperature molto basse (fino a -6,5 °C) e subire soltanto dei lievi danni alle foglie.

Questo vegetale, per crescere in maniera rigogliosa, ha bisogno di terreni porosi, ventilati e ben idratati, in modo che l’acqua e l’ossigeno riescano a raggiungere facilmente le sue radici.

È altresì importante che il suolo sia ben drenato, in quanto l’albero di avocado è molto sensibile al ristagno dell’acqua. Il pH del terreno, per essere ideale, deve avere un valore compreso tra 5.0 e 7.0.

 

 

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Dove si compra l’olio di avocado?

L’olio di avocado è un articolo semplice da reperire, infatti può essere comprato in erboristeria, in farmacia, negli ipermercati e su tanti siti di vendita online.

Il mercato offre una vasta gamma di formati di questo prodotto, al fine di soddisfare le esigenze di tutti gli utenti. L’olio di avocado è disponibile in bottiglia, in confezione spray, in formato gel, sotto forma di sapone, ecc.

Ogni confezione può essere destinata a uno o più utilizzi, pertanto è molto importante leggere le etichette riportate su ogni prodotto.


Per cosa serve l’olio di avocado?

L’olio di avocado ha molte proprietà benefiche e viene impiegato in diversi campi. In ambito cosmetico per esempio, viene utilizzato per le sue proprietà rigeneranti e nutrienti, che lo rendono un ottimo prodotto per il trattamento delle pelli secche, mature, ruvide e irritate.

È particolarmente indicato per le pelli sensibili, in quanto svolge anche un’azione protettiva, che difende la cute dallo smog, dai raggi UV e da altri agenti atmosferici.

L’olio di avocado è in grado di normalizzare il mantello idrolipidico cutaneo, leviga e ripristina la morbidezza e l’elasticità della pelle.

Oltre che in campo cosmetico, viene impiegato anche in ambito alimentare, infatti la sua composizione chimica e le sue proprietà organolettiche sono molto simili a quelle dell’olio extravergine d’oliva.

Il gusto è gradevole, fruttato e delicato e ricorda molto il sapore delle nocciole.

È un olio che può essere utilizzato anche per cucinare ad alte temperature, in quanto ha un elevato punto di fumo (circa 180°C).

È possibile utilizzare l’olio di avocado sui capelli?

L’olio di avocado è molto versatile è può essere usato anche per trattare i capelli rovinati.

Uno dei metodi più efficaci per applicarlo in testa, consiste nel metterlo sui capelli asciutti, prima di fare la doccia e successivamente procedere con il risciacquo.

Per ottenere degli ottimi risultati, vi suggeriamo di fare una vera e propria maschera ai capelli, ovvero applicarvi l’olio e coprirli con un una cuffia da doccia o con un asciugamano.

Una volta fatto ciò lasciate agire la maschera per una mezz’oretta circa e poi risciacquate per bene con acqua tiepida.

I capelli trattati con l’olio di avocado, riacquistano lucentezza e morbidezza, in quanto vengono idratati e nutriti adeguatamente.

 

L’olio di avocado ha delle controindicazioni?

Come avviene per tutti gli altri oli, prima di applicare l’olio di avocado sulla cute, dovrebbe essere fatto un test antiallergico per verificare la sensibilità della propria pelle.

Se entro 48 ore dall’applicazione non si manifestano risposte allergiche, vuol dire che l’olio risulta sicuro e quindi può essere utilizzato.

Gli effetti collaterali più gravi in soggetti allergici possono manifestarsi con dolore addominale, orticaria e vomito. Qualora risultaste allergici all’olio di avocado, interrompetene immediatamente l’uso e consultate il vostro medico curante o un dermatologo.

Prima di utilizzare l’olio di avocado, che si tratti di uso topico o alimentare, è bene chiedere sempre consiglio a uno specialista, onde evitare di andare incontro a reazioni spiacevoli.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Uva che passione! Il frutto coltivato fin dall’antichità per produrre la bevanda degli dei è anche un ingrediente principe della cosmesi. Dai suoi semi si ricava infatti un olio estremamente pregiato che, oltre a essere un ottimo condimento per l’insalata, è anche una soluzione ideale per prendersi cura della pelle del viso. 

In questo articolo abbiamo riassunto i benefici dell’olio di semi d’uva per il viso, un uso poco consueto di un prodotto dalle qualità organolettiche di altissimo valore.

 

Proprietà dell’olio di semi d’uva

Frutto antico e benefico, l’uva è da sempre molto gradita non solo per il suo piacevole sapore dolce e rinfrescante ma anche per l’incredibile patrimonio nutrizionale che la caratterizza. Ben documentato è il suo effetto ipocolesterolemizzante dovuto alla presenza di grassi di buona qualità, tra cui spicca l’acido linoleico, fonte principale degli acidi grassi essenziali omega 6. Sono poi molti i polifenoli e le vitamine (A, E, B6) che contiene e che ne certificano il potere antiossidante e protettivo per il cuore.

Va però precisato che le qualità dell’uva sono sfruttate non solo in campo alimentare ma anche in quello cosmetico. Sta infatti diventando sempre più diffuso l’uso di un olio vegetale ricavato dalla spremitura a freddo dei vinaccioli, i semi contenuti nella polpa degli acini in numero variabile, per i suoi effetti positivi sulla pelle. 

Sono molteplici gli usi che si possono fare di questo prezioso ingrediente, dall’abbinamento a crudo con l’insalata all’impiego come olio per il viso. Ma quali sono i benefici dell’olio di semi d’uva per la pelle?

 

Olio di semi d’uva: toccasana per la pelle del viso

L’olio ricavato dai semi del frutto della vite vanta un’elevata concentrazione di principi attivi che, oltre ad avere effetti benefici sulla salute, sono un toccasana per la pelle. I polifenoli di cui è ricco proteggono dai danni dell’ossidazione che le cellule subiscono a causa dei radicali liberi, permettendo alla cute di rigenerarsi e ritrovare la luminosità perduta. Dato il suo effetto anti-age, può essere usato per prevenire e attenuare le rughe intorno agli occhi e alle labbra.

Ottimo per schiarire le macchie cutanee, quest’olio è apprezzato anche per la sua azione idratante, che lo rende un perfetto alleato delle pelli secche e screpolate, a cui fornisce una protezione dalla disidratazione cutanea. Non solo: grazie alla sua azione stimolante sulla microcircolazione locale, tonifica la pelle e ne preserva la giovinezza.

Se usato esternamente, l’olio di semi di vinacciolo conferisce l’effetto antiossidante desiderato senza il rischio di eccedere con l’apporto calorico e di omega 6. 

Ma come si usa? Basta emulsionare un paio di gocce con una noce della propria crema preferita e stendere il miscuglio su viso, collo e décolleté. Si assorbe facilmente e non lascia fastidiosi residui oleosi sulla pelle. 

Può essere impiegato anche da solo come siero nutriente ed emolliente. Attenzione però: l’olio di semi d’uva tende ad alterarsi con il calore, va quindi conservato al fresco, soprattutto nella stagione estiva.