Ultimo aggiornamento: 19.04.24

 

Tutto quello che devi sapere prima di comprare Hair Care Panda

 

Prendersi cura dei propri capelli è importante, non solo per avere un aspetto fantastico in ogni momento della giornata ma anche per evitare seccature come le doppie punte o la debolezza globale che porta a perderne in quantità ogni volta che ci si spazzola. Un capello privo di vitalità ha un colore spento ed è anche un indicatore del vostro stato di salute. Basti pensare che indebolimenti improvvisi potrebbero spiegarsi con una colorazione o decolorazione eccessivamente forte e aggressiva, o anche con problemi alla tiroide, ghiandola che regola i processi del metabolismo influenzando il ciclo di sonno/veglia e persino il battito cardiaco.

Se hanno un colore smorto potrebbe anche dipendere dalla dieta che state seguendo, dove mancano proteine e minerali. Infine, anche fattori come il fumo o l’eccessivo utilizzo della piastra per capelli hanno un impatto da non sottovalutare. Insomma, avrete ormai capito che la cura dei capelli non è unicamente volta ad apparire belli e desiderabili. 

Uno dei prodotti maggiormente apprezzati degli ultimi tempi è Hair Care Panda, un prodotto che si allontana dalla solita formula in pillole per offrire un insieme di vitamine e altri ingredienti sotto forma di morbide gelatine o caramelle gommose, da assumere su base quotidiana. Se siete incuriositi e volete scoprire di più in merito al prodotto non vi resta altro da fare che leggere la nostra recensione.

 

I prezzi migliori – Come comprare Hair Care Panda

Chi volesse acquistare confezioni di Hair Care Panda a prezzo basso dovrebbe sicuramente rivolgersi al sito ufficiale del produttore, evitando di recarsi in farmacia dove potrebbe essere applicato un sovrapprezzo. Nel negozio ufficiale potrete acquistare diverse tipologie di prodotti, non soltanto quindi le gelatine per i capelli ma anche confezioni di collagene in pillole, siero idratante per rendere i capelli setosi, siero rigenerante a base di argan per capelli secchi e così via. 

 

 

 

C’è una buona notizia per chi compra online su Amazon dal momento che il multivitaminico è presente anche sul sito di e-commerce più famoso del pianeta. Ricordiamo comunque che l’acquisto tramite sito Hair Care Panda o rivenditori certificati sarebbe da preferirsi, per evitare di ritrovarsi con confezioni contraffatte, evenienza rara ma in cui è comunque possibile incappare.

I benefici di Hair Care Panda

Secondo le opinioni degli acquirenti che hanno provato le gelatine Hair Care Panda, i risultati sono visibili sin dalle prime settimane di assunzione dell’integratore. I benefici prevedono innanzitutto una minore perdita di capelli quando ci si spazzola, sia prima sia dopo aver fatto lo shampoo, inoltre riacquisteranno il loro colore, brillando come mai prima. 

Un capello più sano è un capello robusto, forte e che non presenta doppie punte, pertanto se presentate uno dei problemi elencati, Hair Care Panda fa esattamente al caso vostro. È possibile inoltre trovare numerose testimonianze non solo sul sito ufficiale ma anche su forum e riviste specializzate, che hanno convinto anche i più scettici a dare al prodotto una chance.

 

Come funziona Hair Care Panda?

Quando si parla di integratori, pillole, vitamine o altri prodotti che promettono di essere la cura miracolosa ai propri problemi bisogna sempre prestare attenzione ed evitare di cadere in trappole spillasoldi. Il primo passo da compiere è dunque quello di trovare fonti attendibili, siano esse su forum o siti di settore, presso cui informarsi sull’effettiva validità del prodotto. 

Successivamente bisogna prendersi un po’ di tempo per indagare sull’effettivo funzionamento e gli ingredienti utilizzati, solo così potrete effettuare un acquisto sicuro e consapevole. Per quanto concerne il funzionamento di Hair Care Panda, non c’è nulla di particolarmente complesso dal momento che la formula è costituita principalmente da vitamine e minerali che vanno a integrare quanto non assimilato con la dieta quotidiana. Nella sezione in basso andremo comunque ad analizzare la composizione completa in modo da comprendere al meglio tutti i benefici per i capelli.

 

 

 

Posologia

Quando si assumono pillole di varia natura il pericolo di dimenticare di ingerirle è dietro l’angolo, un po’ per svogliatezza e un po’ perché non si è ancora abituati all’idea di seguire una cura specifica. Il problema però è perfettamente aggirato da Hair Care Panda che le sostituisce con delle caramelle gommose dall’aspetto e dal sapore intrigante che è impossibile dimenticare. Bisogna prenderle sempre dopo i pasti e vi basterà mangiarne due al giorno per iniziare a vedere i primi risultati.

Hair Care Panda Ingredienti

Passiamo ora alla composizione di Hair Care Panda, per vedere in dettaglio tutti gli ingredienti che troverete all’interno di ogni singola caramella gommosa. Come abbiamo precedentemente accennato, si tratta di un complesso di vitamine e minerali che aiutano a ristabilire il naturale equilibrio dell’organismo, riportando i valori nella norma là dove vi sono carenze che causano problemi ai capelli. 

Il primo ingrediente, sicuramente il più importante della formula, è la biotina, nome utilizzato per indicare la vitamina B8 (spesso chiamata anche vitamina H o I). Normalmente questa viene assunta con alimenti come latte e formaggio ma anche in altri prodotti come funghi, piselli, arachidi e persino nel lievito di birra. Il nostro organismo ne produce generalmente in quantità più che sufficienti, tuttavia è possibile che vi siano delle carenze e il primo indicatore è la presenza di crampi notturni. 

Sarà capitato anche a voi di svegliarvi nel cuore della notte con un dolore lancinante a un muscolo, generalmente delle gambe, riconducendolo spesso a una posizione errata assunta durante il sonno. Se da un lato ciò è vero, dall’altro la causa potrebbe essere anche una mancanza di biotina. Aumentarne la dose nell’organismo non solo non causa effetti collaterali ma aiuta a proteggere pelle e capelli, riducendo la presenza di dermatite seborroica.

A seguire abbiamo la niacina, altra vitamina idrosolubile spesso identificata anche con il nome di vitamina B3 o PP. Il suo scopo è quello di aiutare la circolazione sanguigna, facendo respirare le cellule e proteggere la pelle. Il nostro organismo non ne produce ma viene introdotta tramite alimenti come carne di pollo, salmone, tonno e anche spinaci. Se si segue una dieta varia ed equilibrata è difficile notare carenze di niacina ma l’integrazione per tutti gli altri soggetti è comunque consigliata, avendo cura di non eccedere la dose quotidiana massima per adulti che è di 15 o 18 mg/g a seconda del sesso.

Anche la vitamina B6 va introdotta tramite la dieta e proprio come la niacina è presente in prodotti alimentari come gli spinaci e nel pesce, con quantità minime anche in alcuni frutti. Il suo scopo è quello di regolare l’attività ormonale e combattere gli effetti dell’invecchiamento ma si è dimostrata utile anche come cura per gli stati di depressione. La sua presenza in Hair Care Panda è comunque principalmente legata all’effetto anti-invecchiamento per le cellule dell’organismo.

La vitamina A, è anche conosciuta con il nome di retinolo poiché uno dei suoi benefici ha a che fare con la vista. Non si tratta dell’unico vantaggio però, altrimenti non avrebbe avuto senso introdurlo nelle caramelle gommose qui analizzate, secondo studi recenti sembra riesca anche a rendere i capelli più lucenti, evitando la formazione di forfora e il fenomeno di ispessimento.

Aprendo una breve parentesi sui minerali, troviamo il selenio, spesso presente in cereali, frutti, ortaggi e frattaglie di animali. Questo oligominerale combatte i radicali liberi che si formano nell’organismo e che sono gli elementi principali che portano all’invecchiamento. La tiroide è un organo che utilizza il selenio in grandi quantità e per mantenerne il giusto funzionamento bisogna averne in quantità sufficienti per combattere problemi come la tiroidite. Anche lo zinco, presente nel corpo in quantità minime, ha comunque un suo ruolo fondamentale. La carenza di questo minerale può portare infatti alla caduta di capelli, infezioni e anche problemi di natura psicologica.

Questi sono solo gli ingredienti principali di Hair Care Panda, ve ne sono anche altri in misura minore come la vitamina B12, per aiutare a ridurre la stanchezza; la vitamina B1, la vitamina E che protegge dallo stress ossidativo e l’acido pantotenico. Tutti svolgono ruoli molto simili agli ingredienti già visti, aiutando però contestualmente tutto il corpo umano. Le opinioni espresse dagli esperti in materia non possono dunque che essere positive poiché non vi sono elementi potenzialmente dannosi.

 

 

 

Hair Care Panda Effetti collaterali

Sottolineiamo, anche alla luce degli ingredienti che abbiamo analizzato nel paragrafo precedente, che le gelatine Hair Care Panda non hanno alcun tipo di effetto collaterale e possono quindi essere consumate senza dover parlare necessariamente col proprio medico di fiducia. Chi non dovesse vedere differenze tra prima e dopo l’assunzione, però, non dovrebbe aumentare il numero di caramelle quotidiane poiché se non c’è un chiaro miglioramento della salute del capello, significa che l’apporto di vitamine introdotte nell’organismo tramite la dieta è più che sufficiente a nutrire la chioma.

Opinioni

Le opinioni entusiaste sul prodotto non sono riconducibili solo al prezzo basso che ne permette l’acquisto a tutti i consumatori, ma anche all’attenzione posta agli ingredienti. Hair Care Panda è infatti completamente vegano, privo quindi di lattosio e gelatina animale, ingredienti che chi conduce uno stile di vita specifico non può consumare. 

Gli utenti dei forum specializzati applaudono anche la scelta di essere quanto meno allergizzante possibile, poiché non contiene glutine e noci di varia natura, elementi che solitamente sono poco tollerati da sempre più persone. Sull’efficacia la questione è invece un po’ più dibattuta poiché, se la maggior parte degli utilizzatori è soddisfatta dei risultati, alcuni non notano differenze. Il corpo umano e la sua condizione variano di persona in persona, quindi è anche possibile che alcuni individui non traggano benefici dall’uso di Hair Care Panda.

 

 

Domande frequenti

 

Cos’è Hair Care Panda?

Probabilmente avrete già sentito parlare del prodotto su note riviste come Glamour o Cosmopolitan, tuttavia per chi lo scopre solo ora, tramite la nostra pagina, Hair Care Panda è un integratore costituito principalmente da complessi vitaminici.

 

A cosa serve di preciso?

Tutti gli ingredienti che trovate nel prodotto, descritti ed elencati accuratamente nella sezione che potete trovare più in alto, servono ad aiutare l’organismo in caso di carenze, migliorando la salute della pelle e dei vostri capelli, rendendoli più vivi, lucenti e sani.

Quanto costa Hair Care Panda?

Il prezzo basso dell’integratore è un fattore da non sottovalutare, soprattutto per chi è ancora indeciso e vuole dargli una chance. Spesso infatti confezioni simili hanno un costo di almeno 50 euro, mentre con Hair Care Panda potrete acquistare singole confezioni a prezzi che vanno dai 28 ai 35 euro.

 

Come si usa?

Non si tratta di integratore in pillole ma, per rendere l’assunzione più semplice da ricordare, il produttore ha optato per un formato insolito: piccole gelatine piacevoli da mangiare. Proprio come i classici orsetti gommosi, potrete consumarne una dopo i pasti principali, per un massimo di due al giorno.

Effettuando una comparazione tra prima e dopo l’assunzione, potrete notare delle differenze sostanziali già dopo le prime due settimane di utilizzo. I risultati quindi non tarderanno a manifestarsi se seguite la posologia in modo corretto e con costanza.

 

Dove posso acquistare Hair Care Panda?

Chi compra online avrà sicuramente meno difficoltà a trovare il prodotto poiché è disponibile per l’acquisto sia sul sito ufficiale sia sul sito di e-commerce Amazon, difficilmente però potrete reperirle in farmacia.

 

Sono vegano, posso usare Hair Care Panda?

La formula messa a punto dalla compagnia è perfetta anche per chi segue un regime dietetico vegano e necessita quindi di integrare alcune vitamine che è possibile trovare in carni di vario tipo. Non è presente gelatina animale, latte o derivati, pertanto non dovrete preoccuparvi nel caso di consumo di Hair Care Panda.

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 19.04.24

 

Dal 2020 il mondo è cambiato totalmente: per alcune persone ciò non ha influito più di tanto sul loro stile di vita, in attesa della riapertura. Per altre invece la vita si è trasformata in un incubo.

 

Sono sempre stata una persona piuttosto ansiosa e con gli anni, probabilmente anche per cause genetiche, la situazione è notevolmente peggiorata, tuttavia riuscivo in qualche modo a gestire l’ansia senza enormi difficoltà. Peccato che l’arrivo della pandemia abbia totalmente rotto questa sorta di equilibrio, anche se in realtà, tutto sommato, mi è stata d’aiuto per affrontare la vita in modo differente.

 

Gli ultimi mesi del 2019

La stragrande maggioranza della popolazione mondiale viveva normalmente e io ero appena giunta a un punto cruciale della mia esistenza: avevo lasciato un’attività che non mi stava dando nessuna soddisfazione ed ero alla ricerca di un altro impiego che potesse fare al caso mio. La mia ansia ha notevolmente influito anche su questo, poiché qualsiasi colloquio o prova di lavoro volessi compiere non mi sentivo mai sicura, anche se, nonostante ciò, riuscivo comunque a fare una buona impressione sui datori.

In questo periodo inoltre, stetti anche molto male: febbre alta da metà novembre e una tosse che è rimasta a farmi compagnia fino alla fine di febbraio, tuttavia, non avrei nemmeno lontanamente pensato che avrebbe potuto trattarsi di Covid-19. Non è stato facile, ma dopo alcuni mesi sono riuscita a trovare un impiego piuttosto stimolante e che non mi costringeva a farmi chilometri di auto per raggiungere la sede, poiché veniva svolto in smart working.

L’arrivo delle prime notizie dalla Cina

Ricordo ancora quando nel mese di febbraio io e le mie amiche scherzavamo sulla questione: “sarà come l’N1H1”, “ma sì, scommetto che è l’ennesima malattia strana come quella della mucca pazza che serve solo a fare notizia”, “vedrai che è solo una banale influenza”. Prendevo in giro anche i miei genitori, che vivono a 600 km di distanza da me, già parecchio angosciati della situazione a causa delle notizie allarmanti che davano su tutte le reti nazionali, di cui non mi preoccupavo affatto di ascoltare.

Io nel frattempo avevo iniziato il nuovo lavoro, dunque la mia mente era impegnata in ben altro, compreso un imminente trasloco che avrei dovuto affrontare da lì a breve. Purtroppo da lì a pochi giorni le cose, come ben sapete, sono peggiorate al punto tale da rendermi conto della gravità di ciò che stava per accadere.

 

Il lockdown

A marzo del 2020 vivevo in un piccolo paese dell’Emilia Romagna, una delle regioni più colpite durante la prima ondata del virus, dunque, il giorno 8 di quello stesso mese, la notizia della chiusura totale fu per me un grosso colpo. L’ansia non mi faceva dormire la notte, non riuscivo a pensare durante il giorno e cercavo di tenermi in qualche modo impegnata con il lavoro e le pulizie.

Per fortuna ero in smart working, perché l’idea di mettere piede fuori casa mi angosciava in modo terribile. Ciò però non bastava affatto a calmarmi, e avevo costantemente una sensazione di peso sul petto che mi faceva mancare il respiro. Non c’erano mascherine, i reparti di detersivi erano vuoti ed era diventato impossibile riuscire ad acquistare l’alcol etilico, ma per fortuna i miei genitori in Campania riuscirono a comprarne alcuni flaconi e a spedirmeli.

Ho avuto momenti di straniamento totale: la prima volta che sono andata al centro commerciale più vicino ho assistito a una scena che mai avrei immaginato di dover vivere, se non di fronte allo schermo di un cinema con un fumante sacchetto di pop-corn tra le mani. La fila infinita di carrelli, i volti coperti, i guanti in plastica, ma soprattutto il silenzio assoluto del luogo, le luci soffuse e un’unica voce proveniente dallo speaker che ci invitava a stare ad almeno un metro di distanza l’uno dall’altro. Durante quelle occasioni, e talvolta ancora oggi passeggiando tra le strade, ho dei momenti in cui mi sento come se tutto ciò non fosse reale, ma solo frutto di un brutto incubo.

Ho iniziato quindi a temere costantemente per i miei genitori, gli amici e tutti i miei parenti, e l’unico modo per cercare di non pensare alla situazione era pulendo casa. Lo facevo tutti i giorni, e quando ero costretta a uscire appena tornata lavavo tutto, anche la giacca, e cercavo di disinfettare qualunque cosa. L’aumento esponenziale dell’ansia ha provocato in me tanti altri problemi, tra cui la misofobia, ovvero la paura incontrollata dello sporco. Inoltre, non vivendo da sola ma con il mio compagno e un cane, ero terribilmente preoccupata anche per loro, tanto da costringere il primo a darmi i suoi vestiti, il cellulare, le chiavi e tutto ciò che fosse possibile disinfettare quando rientrava in casa.

Non volevo più uscire neanche per fare una passeggiata, un po’ per timore di incontrare le autorità, che tutti i giorni dalle otto del mattino si piazzavano vicino casa a multare chiunque fosse in giro, un po’ proprio per la preoccupazione di non riuscire a gestire una semplice camminata da sola.

Inoltre, abitare all’interno di un’area verde non ha fatto aiutato, considerato il divieto di poterci entrare, dunque a differenza di tante altre persone che invece ne approfittavano per portare in giro il proprio cane tante volte al giorno, io lo facevo solo la mattina presto prima dell’arrivo dei vigili, per poi lasciare il compito delle restanti uscite al mio paziente e comprensivo fidanzato. Insomma, ero rinchiusa in casa a lavorare e pulire costantemente, piangevo in continuazione, non chiudevo occhio durante la notte e, talvolta, mi è balenata l’idea di farla finita per paura di dover affrontare la situazione ancora a lungo o un eventuale contagio dei miei cari.

L’aiuto psicologico è fondamentale

Verso luglio, quando le Regioni erano ormai aperte, io avevo ancora qualche difficoltà a uscire di casa: per fortuna riuscì a vedere i miei genitori e altri parenti, senza però sentirmi mai totalmente sicura di andare a pranzo al ristorante o semplicemente di abbracciarli. Purtroppo però, considerato l’aumento esponenziale dei contagi, l’allegria è durata ben pochi mesi e verso la fine settembre mi sono resa conto che non avrei potuto affrontare di nuovo un altro lockdown senza nessun sostegno.

Ed è per questo che ho deciso di chiedere aiuto a una figura professionale, qualcuno che potesse darmi un supporto psicologico nei momenti in cui io non riuscivo più a gestire lo scorrere dei pensieri spiacevoli e degli oscuri presagi, che vagavano oramai da un anno nella mia mente. Il covid ha incrementato lo sviluppo di attività a distanza dunque è stato facile trovare uno psicoterapeuta che potesse prendermi in cura effettuando delle sedute online. Oggi l’ansia c’è ancora, ma grazie al lavoro che sto svolgendo insieme a questa persona mi sento decisamente più forte nell’affrontare alcune situazioni per me molto difficili.

La mia storia vuole essere da monito per tutti quelli che non hanno il coraggio di iniziare un percorso simile, per paura dei pregiudizi e per il timore di essere etichettati come “diversi”.
Ciò che stiamo affrontando da oramai più di un anno è una situazione che nessuno si sarebbe mai aspettato di dover vivere, che ha avuto un impatto anche su chi si riteneva psicologicamente più forte degli altri.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 19.04.24

 

Spesso si tende a sottovalutare l’importanza di vivere in un luogo con un giusto livello di umidità che, se si colloca su valori non ideali, diventa responsabile di una serie di problematiche sia per la casa sia per i suoi abitanti, più facilmente soggetti al rischio di malanni. Un’eccessiva umidità, infatti, favorisce la proliferazione di batteri responsabili di allergie e infezioni mentre un clima troppo secco può essere responsabile delle infiammazioni alle vie respiratorie.

Per questo è importante vivere in un ambiente con la giusta temperatura e con il corretto livello di umidità. In questa pagina abbiamo voluto raccogliere informazioni e suggerimenti che vi aiutino a creare, in casa come in ufficio, l’ambiente ideale. 

 

Che cos’è l’umidità e come la percepiamo

Con il termine “umidità” si definisce il vapore acqueo presente nell’atmosfera e che, all’atto pratico, determina la nostra capacità di percepire il caldo o il freddo. Nel mondo il livello di umidità varia in modo anche significativo, con range che passano dal 30 al 100%, a seconda dei luoghi in cui ci si trova (per esempio nel sud della Spagna ce n’è pochissima, nel sud est asiatico molta). Naturalmente ogni individuo ha una percezione differente del clima – in base all’età, allo stato di salute e all’abitudine all’attività fisica o meno – e quindi delle sensazioni di caldo o freddo ma ci sono una serie di situazioni oggettive a cui il nostro corpo reagisce. 

In linea di massima un tasso di umidità superiore all’80% crea una serie di problemi al fisico, indipendentemente dal fatto che faccia caldo o freddo, perché in entrambi i casi avvertiremo una sensazione di calore o gelo superiori. Inoltre, questo livello favorisce la formazione, in casa, della condensa e la proliferazione delle muffe sui muri.

Anche in caso di umidità sotto al 20% il nostro corpo non se la passa bene perché l’aria diventa eccessivamente secca e questo può generare rischi di infiammazioni delle vie respiratorie, secchezza delle fauci e desiderio di bere spesso. Da questi dati si evince come il tasso ideale di umidità sia quello che si colloca tra il 40 e il 60% e quanto sia importante tenerlo costantemente monitorato in casa, affidandosi a strumenti di rilevazione affidabili, come per esempio gli igrometri realizzati da Rs Components Italia.  

Temperature e umidità: la tabella

Da quanto detto finora si capisce come temperatura e umidità vadano a braccetto e come, per trovarsi in un ambiente gradevole, maggiori temperature dovrebbero accompagnarsi con bassi livelli di umidità. In una casa dove ci sono 20 gradi, per esempio, l’umidità ideale si deve attestare tra il 40 e il 70% mentre con due gradi in più (22 gradi) dovrebbe essere tra il 40 e il 60%. 

Naturalmente non è necessario che tutte le stanze della casa abbiano lo stesso tasso di umidità perché ognuna è tipicamente utilizzata per motivi diversi, perciò va bene che in cucina, per esempio, il livello sia più alto rispetto al soggiorno dove di solito le attività svolte sono più sedentarie. Nei luoghi dove si pratica un’attività fisica, invece, la temperatura non dovrebbe mai essere superiore ai 18 gradi e l’umidità sempre attorno al 60-70%.  

Per fornirvi un valido supporto abbiamo riassunto le indicazioni in questa tabella di facile consultazione che, insieme a un igrometro, vi aiuterà a regolare al meglio il livello dell’umidità nei vari ambienti. 

 

Come modificare l’umidità

Assodato che conoscere la quantità di umidità è importante per il nostro benessere fisico, vediamo come fare per adattare la percentuale al livello che desideriamo. Sul mercato ci sono numerosi strumenti in grado di dare il loro contributo alla modulazione dell’umidità, a cominciare da climatizzatori e condizionatori che sempre più di frequente sono installati in casa e che nella maggioranza dei casi dispongono di una funzione di deumidificazione ad hoc. Come funziona?

Sostanzialmente l’aria umida presente nella stanza viene aspirata e un compressore si incarica di indirizzare un liquido refrigerante in modo che abbassi drasticamente la temperatura di quell’aria, andando a congelare la parte di acqua presente. A questo punto l’aria – priva di quella parte di acqua che contribuiva all’innalzamento dell’umidità – viene reimmessa nell’ambiente mentre il ghiaccio va a sciogliersi in una vaschetta. Se non avete un condizionatore potete acquistare un deumidificatore che, con un meccanismo molto simile a quello appena spiegato, va a ridurre la quantità di acqua presente nell’aria. 

Se invece la vostra necessità non è tanto quella di eliminare l’umidità quanto di aumentarla, perché l’ambiente è eccessivamente secco, l’elettrodomestico di cui avete bisogno è un umidificatore. Ne esistono di due tipi: a caldo, con un sistema a piastra riscaldante o a freddo, che sfrutta gli ultrasuoni, entrambi con l’obiettivo di incrementare la quantità di acqua nell’aria, vaporizzando quella presente all’interno di un serbatoio. Per rendere la stanza ancora più piacevole e accogliente, molti optano per aggiungere nel serbatoio qualche goccia di olio essenziale. 

C’è poi anche una soluzione più naturale per modificare l’umidità di una stanza. Parliamo delle piante, perché alcune – come per esempio le begonie, le tillandsie cyanee, le lingue di suocera (epiphyllum), l’edera, le felci e le rose di Gerico – sono in grado di assorbire l’umidità mentre altre – come le felci di Boston, le palme di bambù o le areche – riescono ad alzarla. 

Qualche piccolo suggerimento

Nel caso vi troviate a vivere in un ambiente particolarmente umido, ci sono alcune piccole accortezze da seguire, per fare in modo che questa umidità non crei, sul lungo periodo, problemi di salute a voi ma anche ai muri di casa.

 – Cambiare l’aria della stanza un paio di volte al giorno per una decina di minuti (in bagno e in cucina questo ricambio andrà fatto più di frequente, diciamo ogni volta che si utilizzano).

 – Evitare di lasciare asciugare in casa i panni stesi, optando per uno spazio all’aperto o – in inverno – per una zona molto ventilata. Per chi se lo può permettere l’acquisto di un’asciugatrice rappresenta la soluzione ideale.  

 – Assicuratevi che i fori di ventilazione presenti – tipicamente in cucina – non siano ostruiti da mobili o da altri elementi. 

 

 

Ultimo aggiornamento: 19.04.24

 

Abbiamo visto insieme a cosa serve il balsamo per capelli, ma sappiamo esattamente come utilizzarlo nella maniera corretta, per ottenere risultati non momentanei ma duraturi e soprattutto benefici per i nostri capelli?

Vediamo insieme come applicarlo al meglio.

Scegliere quello giusto

Il primo step da fare è quello di scegliere il balsamo più indicato per la nostra tipologia di capelli, che siano secchi, fini, voluminosi o grassi. Gli ingredienti infatti devono fare in modo di non appesantire la chioma ma anche di renderla morbida e setosa.

Via libera quindi agli oli naturali, a sostanze come i burri e altri simili, che possono nutrire a fondo la capigliatura senza apportare sostanze come i siliconi o i petrolati, che danneggiano anche l’ambiente.

Fate attenzione anche alle indicazioni del produttore, che vi mette in guardia sull’uso più indicato per il prodotto che andrete a scegliere.

 

Quando e come applicarlo

Ma quando è il momento di applicare il balsamo, in modo che sia davvero efficace? Certamente dopo l’ultimo risciacquo dello shampoo, cioè quando avrete finito di detergere correttamente i vostri capelli.

A questo punto dovrete tamponarli con un asciugamano e poi distribuire il prodotto sulle punte con un leggero massaggio, evitando il cuoio.

Potete basarvi sulle indicazioni del produttore, ma il nostro consiglio è quello di non scendere al di sotto dei tre minuti di posa, se volete che l’effetto finale sia buono.

Ci sono anche quelli leave in, ovvero che non devono essere risciacquati, ma questi è preferibile utilizzarli se non si hanno particolari esigenze di nutrimento.

Da solo o con una maschera

Ci sono casi in cui il balsamo da solo non può molto, per cui molto meglio alternarlo all’uso di una maschera, meglio se nutriente, che dovrà essere lasciata in posa almeno 15 minuti e che, per questo, assicurerà un maggiore apporto di nutrienti alla capigliatura. 

Grazie a questo prodotto infatti il trattamento sarà più intensivo e i capelli potranno mantenere una buona forma anche dopo l’asciugatura, specialmente quelli crespi, che tendono ad assorbire l’umidità esterna e vanificano tanto ore di messa in piega.

Se non sapete quando sia il caso di usare l’uno o l’altro o entrambi, non ci saranno dubbi sul chiedere aiuto a un esperto online o anche al parrucchiere di fiducia, ma solitamente non è difficile capire quando ci sono secchezza e doppie punte. 

 

 

Ultimo aggiornamento: 19.04.24

 

Come fare un balsamo per capelli in casa?

Le ricette da sfruttare in casa sono tante e anche semplici, visto che possono essere realizzate con ingredienti molto comuni.

Se volete puntare tutto sul nutrimento, via libera a un uovo, un cucchiaino di miele e quattro cucchiai di un olio vegetale, come quello di cocco o anche quello di oliva.

Basterà poi mescolare tutto per ottenere un composto omogeneo, che stenderete sulla capigliatura seguendo le lunghezze e lascerete in posa per almeno 15 minuti.

Se vi avanza una bella banana matura, questa potrà essere schiacciata in una coppetta insieme a una tazza di latte e a due cucchiaini di miele.

In questo caso dovrete lasciare in posa il composto per almeno mezz’ora, per cui coprite la testa con una cuffia e aspettate che agisca, prima di procedere al lavaggio con uno shampoo non aggressivo.

Per i capelli secchi potrete sfruttare un avocado, qualche cucchiaino di olio di cocco e qualche goccia di olio essenziale di lavanda o di rosmarino, impastare il tutto e poi stendere sulla capigliatura per una ventina di minuti prima del risciacquo.

Come lavare i capelli senza balsamo?

Non volete rinunciare all’azione del balsamo dopo lo shampoo ma cercate un prodotto più naturale o facile da reperire quando rimanete a secco di questo ingrediente?

Provate con l’olio di avocado, che potrete stendere sui capelli e lasciare agire per un po’ sulla chioma, prima di passare al risciacquo finale.

Un altro prodotto che avrete in casa è lo yogurt bianco, che basterà stendere sulla testa per ottenere un impasto nutriente e ossigenante per le fibre capillari.

Infine, potrete provare con il risciacquo acido, ovvero diluire un cucchiaio di aceto nell’acqua, per renderli lucenti e nutriti, visto che questa sostanza contiene anche vitamine e sali minerali.

 

Cos’è il cowash?

La tecnica del cowash sfrutta il balsamo unito allo zucchero per lavare, sì proprio lavare, i capelli, in modo da non rovinarne il film idrolipidico.

Questo metodo è usato anche nel curly method, ovvero quello che serve per mantenere o ripristinare il riccio.

Sarà necessario verificare che nell’INCI del balsamo da usare non ci siano sostanze come i siliconi, agenti schiumogeni o solfati e poi si potrà procedere all’impiego: niente paura, i vostri capelli resteranno morbidi e non unti dopo il risciacquo.